26 novembre 2005

Il canto dell'aurora boreale

«L'ultimo post sulla musica delle onde corte,» mi scrive Fabrizio Magrone, «mi ha fatto venire in mente Electric Enigma, il doppio Cd di Stephen McGreevy con i suoni naturali in VLF. Oltre a essere affascinante conoscendo i fenomeni che stanno dietro ai quei suoni, il Cd è estremamente rilassante, sembra musica elettronica rarefatta.»
Ecco un contributo prezioso. I suoni registrati da McGreevy in quello che in realtà è un triplo Cd, potrebbero benissimo entrare in una
compilation new age ma hanno una solida base fenomenologica, scientifica. L'attività di McGreevy si svolge nella misteriosa banda delle Vlf e Elf, le frequenze molto ed "estremamente" basse (tra i 300 Hertz e gli 11 kHz). E' qui che si registrano, con appositi ricevitori, particolari attività elettriche nell'atmosfera, nelle regioni limite (mesosfera) ai confini con la ionosfera, e soprattutto l'interazione tra il vento solare (di cui abbiamo appena parlato) e la magnetosfera terrestre. Tutte attività che nei ricevitori di Stephen si traducono in fruscii, sibili, fischi e ticchettii vari che sembrano davvero appartenere alla composizione di un musicista elettronico e molto cerebrale. L'effetto di questo canto delle sirene a pochi kilohertz di frequenza può, come scrive Fabrizio, essere molto distensivo oltre che intellettualmente stimolante. McGreevy presenta tutta le sue teorie, schemi elettrici per la costruzione dei ricevitori e un piccolo campionario di suoni sul suo sito Auroralchorus, dedicato ai fenomeni radio naturali nella banda Elf/Vlf. Da questo sito è possibile ordinare un ricevitore già assemblato, il modello Wr-3, che però, avverte Stephen, non tornerà a essere nuovamente disponibile prima della primavera 2006.
Al di là dell'interesse scientifico e, per così dire, musicale, i fenomeni descritti sono di straordinario interesse per noi DXer perché secondo alcune teorie l'interazione tra fenomenti elettrici e ionosfera potrebbe essere essere una delle spiegazioni di uno dei meccanismi propagativi più spettacolari e al tempo stesso elusivi: quell'E-sporadico che permette, nei mesi tardoprimaverili-estivi, di ascoltare le stazioni in Fm a lunghissima distanza. Una discussione scientifica sui cosiddetti fulmini ionosferici si trova sul sito del progetto Hail, ma quando si parla di frequenze inferiori ai 30 kHz il primo punto di riferimento è il sito di Renato Romero, senza dimenticare l'ampia documentazione contenuta nelle pagine del Progetto Hessadalen al quale collabora anche un altro degli amici sovente citati da Radiopassioni, Flavio Gori.

Nessun commento: