21 novembre 2005

Pirati della domenica

Quello delle stazioni pirata del Nord Europa (ma non solo) è uno dei risvolti più anacronistici delle onde corte. Sono stazioni hobbystiche, approntate in fretta e furia con trasmettitori surplus spesso gestiti in condominio da decine di "insegne" diverse (il trasmettitore è lo stesso, lingue e programmi cambiano), che diffondono principalmente nella banda dei 48 metri la domenica mattina. Una banda probita perché ufficialmente assegnata ai servizi marittimi, fuori dai normali confini dei 49 metri internazionali. Sono anche figli di una tradizione gloriosa, quella delle Radio London, o delle Radio Luxy, le prime a infrangere, da acque o territori extranazionali, i monopoli statali radiofonici dell'immediato dopoguerra. Monopoli che erano soprattutto culturali, connotati da una programmazione paludata e mortalmente noiosa. Prima che il '68 travolgesse tutto e prima che gli anni 70 dessero il via al fenomeno delle radio private, le radio pirate erano una valvola di sfogo musicale per i giovani britannici, tedeschi o scandinavi. Che oggi, invecchiati di 30 o 40 anni, non perdono lo spirito di un tempo e tornano a rivevere, sui 48 metri lo stesso clima di allora. Il fenomeno delle stazioni pirata riguarda anche altre frequenze delle onde corte, come i 3900 o i 7400-500 kHz e, in Europa e negli Usa, anche le onde medie. In particolare da Olanda e Grecia si possono ascoltare ancora diversi pirati ultrahobbystici su frequenze comprese tra i 1600 e i 1700 kHz, un'altra porzione di spettro condivisa tra emittenti broadcast e di ausilio/informazione alla navigazione (e infatti molti pirati usano vecchi apparati strappati alle navi in demolizione). E c'è persino qualche emittente dichiaratamente o ufficiosamente italiana, come Radio Mystery (intorno ai 6220 è spesso possibile trovare, la domenica, una delle frequenze utilizzate)
Su Internet questa componente un po' desueta dell'hobby è affrontata da un gruppo Yahoo come Dr. Tim, o dalla Pirate Radio Address List di Martin Schöch. Ma da oggi una importante risorsa tutta italiana è il libro Radio Pirata, Le magnifiche imprese dei bucanieri dell'etere di Andrea Borgnino, pubblicato nel lontano 1997 da Castelvecchi e generosamente messo da Andrea a disposizione di tutti attraverso il suo sito Web, Mediasuk. Un sito da non perdere per molte altre ragioni.

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