22 novembre 2005

Radio Paranoie

Una etichetta discografica indipendente di Seattle, Sublime Frequencies, ha una concezione tutta particolare del concetto di world music. Presso questo eccentrico editore musicale sono disponibili delle compilation che in molti casi si basano su registrazioni di suoni e voci in diretta dalla radio, spesso sulle onde corte. Uno deti titoli più recenti è Radio Pyongyang: Commie Funk and Agit Pop from the Hermit Kingdom. Il titolo è stato curato da Christiaan Virant un artista americano che risiede da tempo a Pechino, dove organizza eventi musicali di transavanguardia. Per Radio Pyongyang, si legge in una recensione online del disco, Virant ha montato una serie di clip della radio nord-coreana, arrivando persino a registrare le misteriose trasmissioni in codice delle mitiche stazioni numeriche (i messaggi criptati letti con voce monotona per coordinare, a quanto si sa, attraverso le onde corte l'azione degli agenti in missione all'estero per conto di diversi organi spionistici). Virant ha aggiunto anche brani musicali nordcoreani e altri materiali sonori che insieme alle trasmissioni radio costituiscono un collage inedito, un intimo ritratto della realtà geopolitica più impenetrabile sulla faccia del pianeta.

Dopo l'armistizio con i fratelli/nemici del sud, la Repubblica Democratica della Corea del Nord, ha vissuto un'esistenza sospesa nella psicopatologica Juche, l'autonomo isolamento inventato dal dittatore Kim Il Sung. Dopo la morte del Grande Leader, praticamente divinizzato in un culto della personalità che non trova eguali in occidente (dove è chiaro che nessun leader è autorizzato a ritenersi unto del Signore, pena l'immediata perdita di credibilità) è il figlio Kim Il Jong, Caro Leader, a ereditare il potere, ma non il carisma. Tra sprazzi di possibili aperture e annunci di sperimentazioni nucleari assortite, promesse di cooperazione e minacce di improbabili ritorsioni, la Corea del Nord continua a trascinare la sua autarchica economia verso un destino incerto. Ovviamente la storia si concluderà con una riunificazione con Seoul ma sulla tempistica non è il caso di scommettere.

Il Cd di Sublime Frequencies è sicuramente una chicca da collezione (insieme a tanti altri titoli non meno curiosi e intriganti per l'appassionato di radio lontane) ma non è l'unico modo per farsi un'idea, oltretutto in diretta, della vera voce nordcoreana. Radio Pyongyang continua - forse con dinamo azionate a pedali - a trasmettere un certo numero di ore di trasmissione quotidiane in almeno quattro lingue occidentali, inglese, francese, spagnolo e tedesco. La trasmissione in spagnolo, per esempio, si sente discretamente con una radiolina a onde corte e la sua antenna a stilo, alle 23 ora italiana, su 7570 kHz (tipico, da parte di R. P. di frequenze un po' periferiche rispetto alle bande internazionali). La trasmissione dovrebbe essere in parallelo alla frequenza di 12015 kHz, che pero' non sembra arrivare altrettanto bene. Ecco una parziale lista di programmi riportata dal Worldwide Dx Club tedesco e curata dal berlinese Arnulf Piontek, una figura di "mediatore culturale" piuttosto ambigua, che appare anche in diverse pagine di
http://www1.korea-np.co.jp/pk/, sito giapponese dedicato a notizie e approfondimenti dalla impervia - e a quanto si sa, affamata - Repubblica Democratica Popolare.

Qualche frequenza di Radio Pyongyang (orari UTC, ora italiana-1)

  • 1300 inglese 7570 12015 WEu
  • 1400 francese 7570 12015 WEu
  • 1500 inglese 7570 12015 WEu
  • 1600 tedesco 6285 9325 WEu
  • 1600 inglese 9990 11545 Mo, NAf
  • 1600 francese 7570 12015 WEu
  • 1800 tedesco 6285 9325 WEu
  • 1800 inglese 7570 12015 WEu
  • 1800 francese 9975 11535 Mo, NAf
  • 1900 inglese 9975 11535 Mo, NAf
  • 1900 tedesco 6285 9325 WEu
  • 1900 spagnolo 7570 12015 WEu
  • 2000 francese 7570 12015 WEu
  • 2100 inglese 7570 12015 WEu
  • 2200 spagnolo 7570 12015 WEu

Tanti anni fa, quando le Radio Pyongyang dell'est vicino e lontano erano parecchie e la propaganda imperava, scrivere un rapporto di ricezione poteva essere un'esperienza. Gli americani che ci provavano potevano ricevere una visita dell'Fbi. In Europa si correvano meno rischi. La stazione rispondeva con plichi racchiuse in bustone di carta indecente e zeppe di santini della rivoluzione, libri e perfino spartiti rivoluzionari. Ci si può ancora provare, ma non posso garantire sui risultati. Ecco l'indirizzo.

THE VOICE OF KOREA
PYONGYANG
DEMOCRATIC PEOPLE'S REPUBLIC OF KOREA


Assolutamente da non perdere, sempre su Internet, sono le corrispondenze di Simon Bone. Se poi avete voglia di
visitare questa nazione (prima che lei visiti voi, tanto per parafrasare un personaggio di Corrado Guzzanti), c'è la non meno misteriosa Koryo Tours, agenzia di viaggio specializzata (è il caso di dirlo) e basata anch'essa a Pechino. I tour sono strettamente regolamentati e scadenzati e alla fine di novembre chiudono i battenti per l'inverno. Uno dei primi viaggi previsti per il 2006 avrà luogo a febbraio in occasione del compleanno di Kim Il Jong (no, il gruppo non sarà invitato a tagliare la torta) e costa 1390 euro tutto compreso, ma con partenza in aereo o treno da Pechino. Per cento euro in più si può prenotare un compleanno più prestigioso, quello del Sole in persona, Kim Il Sung. Tutti sono benvenuti tranne i giornalisti, che devono procedere attraverso canali più ufficiali, ma Koryo promette di dar loro una mano.

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