10 marzo 2006

Fonti Internet, segnali perduti

Giancarlo Ceccarelli mi scrive nuovamente non solo per manifestare il suo apprezzamento nei confronti di Radiopassioni (i complimenti fanno sempre piacere e lo ringrazio di cuore) ma per comunicare il suo evidente interesse per le isole dei Mari del Sud.
«Spero di non aver scoperto l’acqua calda. Ho trovato due siti interessanti per noi che amiamo l’ascolto di segnali lontani:
www.rfo.fr Réseau France Outre-Mer che dà la possibilità di connettersi via web alle emittenti ed ai siti di Radio France nelle “colonie” d’oltre mare. Grafica direi superba e musica spesso piacevolissima di paesi che sono nei sogni di ogni viaggiatore.»
(Verissimo, aggiungo io, il sito di RFO è splendido e offre davvero l'opportunità di accedere a contenuti inediti e suggestivi. A suo tempo era anche possibile ascoltare i telenotiziari regionali DOM TOM, dei Territori e domini d'oltremare e credo sia una opportunità ancora oggi possibile.)
«www.tvradioworld.com “Your Internet Broadcast Directory and Listing of Radio Television Stations on the Web” che rinvia al broadcasting di tutto il mondo. Alla voce Oceania, si affacciano tutti gli arcipelaghi da fotografia. Sono indicate, per tutte le zone, le radio e spesso, con l’icona dell’altoparlante, quelle ascoltabili via web. Buona musica un po’ ovunque e sermoni religiosi (come da suo ultimo articolo) dilaganti specie nell’area USA.
Scorrendo le varie liste si “ghermiscono” ogni tanto frequenze in onde corte:
RFO Tahiti su 15.170
Radio Kiribati su 9.825.
Sarà difficile/impossibile ma stanotte ci provo.»
Oltre a fornirci due rimandi interessanti, Giancarlo solleva indirettamente un problema molto delicato. L'attendibilità delle fonti su Internet è una problematica sentita in diversi ambiti a ogni livello. Per l'hobby del radioascolto è ancora più critica, perché ormai quasi tutti i DXer fanno affidamento su questo mezzo per essere sempre informati. Ma attenzione alla qualità delle varie fonti. Ve ne sono di organizzate, in modo più o meno formale, ma sempre in grado di garantire un certo grado di attendibilità e soprattutto di tempestività. E altre fonti, meno organizzate e più casuali, che non nascono da un lavoro altrettanto metodico, ma risentono del difetto principe di molti contenuti di Internet: copiati da qualche parte e ripetuti all'infinito. Quando va bene, questi contenuti perdono freschezza, come il latte. Se va male, sono sbagliati in partenza. Il caso Tahiti, malauguratamente, rientra nel novero delle notizie "scadute".
Sconsiglio vivamente a Giancarlo di perdere il suo tempo dietro due destinazioni così esotiche, poichè entrambe le frequenze non sono più attive. Purtroppo RFO Tahiti ha smantellato le onde corte diversi anni fa. Una perdita tanto più seccante quando si pensa che il suo segnale, specialmente su 15170, era tutt'altro che difficile da sentire, allora. La musica, ovviamente, era magnifica. E per colmo di sventura la stazione rispondeva regolarmente ai rapporti d'ascolto! Nessuno riceverà più, almeno per quella frequenza (l'altra dei 25 metri, 11825 kHz, era più rara), la QSL, in pieno stile Gauguin, di una emittente tanto fascinosa di suo. Tahiti aveva una singola finestra propagativa su 15.170, tra le 04 e le 06 UTC se non ricordo male in stagione equinoziale. Nei 25 metri l'ho ascoltata una volta sola, credo. Qualche secolo fa. Oltre alla Polinesia Francese anche la Nuova Caledonia ha spento le sue frequenze nei 90 metri (3335??) e 7.170 kHz. Di queste due, specie la seconda, esistevano una manciata, forse meno di cinque segnalazioni in Italia. Era una frequenza quasi impossibile perché occupata dai programmi nazionali in onde corte della RAI proprio nel momento di picco potenziale al mattino presto. Quella è una preda che mi è sfuggita per sempre e pazienza.
Su Kiribati, ahimé, la sfortuna è doppia. Oltre a essere disattiva, la stazione è estremamente difficile. A quanto ne so non è mai stata segnalata in modo inequivocabile in Italia, neppure quando operava attraverso un impianto utilitario sui 14197 kHz. Nei 31 metri fu attiva in passato su 9.810 prima di essere segnalata su 9.825. Circa due anni fa si diffuse la voce di una sua imminente riattivazione, proprio su 9.825, ma come può immaginare certe voci sono piuttosto wishful thinking... I nostri fortunati colleghi delle coste del Pacifico, tra Oregon e Canada, hanno la possibilità di sintonizzarsi su Tahiti sui 738 in onde medie e perfino su Kiribati su 846 kHz. Lo stesso sono riusciti a fare i finlandesi a Lemmenjoki e soprattutto i norvegesi a Kongsfjord, due delle tre prestigiose località che ospitano le DXpedition "estreme". Non so se a Parkalompolo, nella Lapponia svedese, Tahiti sia mai arrivata, forse non è stata mai sentita Kiribati. Ma sono dati che in noi suscitano solamente invidia.
Nessuna speranza per i Mari del Sud, Nuova Zelanda a parte? Qualcosina arriva ma non così in mare aperto. Forse la meta più lontana è rappresentata dalle isole Salomon su 5.020 variabili, ma in quella frequenza siamo un po' fuori stagione. Il periodo migliore per Papuasia (che ovviamente sta spegnendo un trasmettitore dopo l'altro, grrr) e Salomon è tra dicembre e gennaio, nei minuti di apertura dei programmi alle 19 UTC e i segnali riescono a essere piuttosto intensi. L'unica altra alternativa, a parte una bella trasferta verso il 68° parallelo nord, è il traffico utilitario e più specificatamente quella degli aeroporti del Pacifico. Mi riferisco in particolare alla frequenza MWARA (acronimo che indica le grandi rotte transcontinentali per i vettori di linea) per il Sud Pacifico, i 5.643 kHz, su cui è possibile ascoltare il traffico degli operativi in volo e le torri di controllo di Auckland, Brisbane, Papeete (!) Nadi (Fiji), Nauru e Isola di Pasqua. Non è proprio la stessa cosa, ma ci si deve accontentare. Una lista aggiornata di frequenze transcontinentali (MWARA) e regionali (RWARA) del traffico aereo è curata da Risto Hirvonen. Abbiamo poi le emittenti di cui ho parlato sul blog, in particolare le religiose delle Hawaii, Guam, Palau, Filippine. E i canali in streaming su Internet, comunque un buon surrogato dal punto di vista giornalistico e culturale. Ma le languide note di Papeete su 15170 davano davvero tutt'altra emozione ai viaggiatori sognatori delle onde radio.



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