12 aprile 2006

Aiuto, la radio sta dando i numeri

Continua a essere il lato più oscuro delle onde corte. Parlo ovviamente delle number station, quelle che sciorinano lunghe schiere di numeri misteriosi su frequenze quasi sempre esterne alle bande broadcast ufficiali. Per gli esperti si tratta di emissioni crittate riferibili alle attività "under cover" e in altre nazioni delle varie reti di intelligence. Nel senso di spionaggio e controspionaggio. C'è chi si si diverte a monitorarle e anche, ove possibile, a cercare di decodificarne il contenuto (ignoro se la cosa sia mai avvenuta, malgrado le attuali risorse di calcolo). Quel che è certo è che la letteratura in materia è ormai sterminata, come illustrato da questo piccolo contributo apparso oggi sul sito di Pc World americana:

Volete sentire di che parlano le spie? Forse non lo sapremo mai, perché parlano in codice. Provate ad ascoltare questi messaggi catturati sulle onde corte, le cosiddette number station. Incuriositi? Allora il Conet Project fa per voi. Leggetevi anche"Counting spies" su Salon.
Sul Washington Post's The Shortwave and the Calling raccontava della personale ossessione di un ascoltatore di queste misteriose stazioni. Volete saperne di più? Su Internet ci sono mucchi di informazioni, forse troppe. La storia di Chris Brand in tre parti è la star dello spettacolo sulle Number Stations.E' molto completo e fornisce tutte le risposte, compresa la posizione ufficiale di un governo che tempo fa fece esplicite dichiarazioni al riguardo. Poi c'è il diario di Thomas Wagner transfuga dalla ex Germania Orientale, che si legge come una spy story, lunga ben 11 capitoli.
E per un sito con decine di riferimenti e materiali di supporto su Number Stations e argomenti correlati dobbiamo dire grazie a Simon Mason per il suo Shortwave Espionage page.



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