19 aprile 2006

Il MARLO in lotta contro i pirati del Golfo

Non è propriamente una trasmissione broadcast, ma in un certo senso lo è e non è affatto facile da ascoltare per il suo carattere irregolare. Quel che conta per noi appassionati è che il Maritime Liaison Office della marina militare americana in Bahrain ha, tra i suoi scopi, quello di informare armatori ed equipaggi delle navi civili che incrociano le difficili acque tra Golfo Persico, Penisola arabica e Oceano Indiano, sulle attività di pirati, terroristi e trafficanti d'armi che infestano in particolar modo le coste della Somalia. L'ufficio di collegamento marittimo, MARLO per gli amici, per questa sua missione impiega, oltre al classico canale marittimo 16 VHF, alcune frequenze HF, utilizzate per diffondere bollettini e messaggi di vario tipo. Nota in passato anche come Information Radio, la stazione del MARLO opera da diversi anni (l'ufficio in effetti risale al 1987, quando durante la guerra Iran-Iraq molti convogli commerciali venivano assaliti e gli americani decisero di istituire una sorta di ronda di pattugliamento militare di quelle acque) su un gruppo di frequenze "out of band".
Le ultime frequenze segnalate sono per esempio i 6844, 6884, 9133, 9134.5 e 9223 kHz, rigorosamente in banda laterale superiore: non dimentichiamo che qui abbiamo a che fare con trasmettitori di servizio, magari ospitati a bordo di navi militari. Le modalità sono quelle delle trasmissioni utilitarie, anche perché chi ascolta utilizza, almeno si presume, di ricevitori marini. Con un pizzico di fortuna (le trasmissioni sono un po' erratiche e non sembrano rispettare orari precisi), sono capitato su uno slot di comunicati in inglese (molto accentato) e probabile somalo sulla frequenza di 6844U proprio questa mattina, cioè dalle 03.30 e le 03.40 UTC del 18 aprile. Potete rendervi conto di come può arrivare un segnale del genere andando su questo indirizzo, dove ho conservato buona parte della registrazione MP3 dell'emissione. La ricezione è stata facilitata dalle buone condizioni propagative e dalla silenziosità della banda qui in Liguria; non conosco la potenza utilizzata ma certo non abbiamo a che fare con un impianto di classe broadcast. Il messaggio si conclude, almeno nella parte in inglese, con l'indicazione dei numeri di telefono e della mail da usare per segnalare le attività illegali e possibilmente denunciarne, anche in forma anonima, gli autori. Mi sembra un risvolto molto realistico delle complesse relazioni tra attività civili e militari in una delle zone più tempestose, e non certo per motivi solo meteorologici, di tutto il mondo.

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