26 maggio 2006

En garde

Riassunto della puntata precedente. Francesco, di Roma, non è uno di quei mattocchi innamorati del rumore e delle pernacchie dei segnali lontani. Pretende semplicemente che le stazioni FM della sua città fossero ascoltabili in qualità decente. Vorrebbe anche che una di queste stazioni trasmettesse un po' di musica colta. Purtroppo sono due condizioni che in Italia sembrano impossibili da realizzare, almeno oggi. Francesco a questo punto è convinto che forse la radio digitale possa essere una soluzione. Le tecnologie digitali, si è poi detto, potrebbero aiutarci anche a costruire radio migliori. Questo punto di vista, ho aggiunto io, è perfettamente lecito, ma non è quello dell'appassionato di DX. Due sono i nodi gordiani:
A) in questa fase di transizione e convivenza tra tecniche di modulazione analogiche (la radio che conosciamo) e digitali (la radio del futuro), i segnali analogici possono essere seriamente disturbati.
B) In un futuro interamente digitale, molti sono convinti che questo hobby non avrà più ragion d'essere. Il DX fatto sui deboli segnali analogici, probabilmente non si potrà fare nello stesso modo con le modulazioni digitali. O almeno non con tutte. Se un segnale analogico è in grado - in certi casi - di attraversare un oceano su una frequenza delle onde medie, lo stesso segnale modulato in Hd Radio/IBOC digitale non potrà essere "ascoltato". Dagli studi fatti dai miei colleghi americani, IBOC non viene demodulato/decodificato fuori da aree di copertura nettamente più ristrette rispetto alla modulazione d'ampiezza analogica. E' stato altresì dimostrato che i ricevitori sono a volte in grado di identificare le stazioni, cioè di estrarre una piccola parte di informazioni (non quella audio) dal bit stream digitale trasmesso. In questo senso l'hobby del radioascolto potrebbe diventare una mera attività di analisi a distanza di flussi digitali!

Ecco come un altro amico di Radiopassioni, Antonio Faro, vede il mortale duello tra analogico e digitale:
Ho letto con interesse il post dell'amico Francesco, e mi trovo in linea generale in accordo con lui. Certamente sono le persone come il succitato Francesco a mettere in dubbio il nostro hobby, poichè in fondo cos'è la radio? E per quale motivo ha ragione di esistere? Un'emittente radiofonica ha il compito di divulgare notizie, fare ascoltare buona musica e rendere liete le ore della giornata, e il tutto con una qualità audio non accettabile, ma al limite della perfezione, e se l'analogico non è riuscito in questo intento, o almeno ha profuso molto impegno, il digitale cercherà di supplire alle falle.
E fin qui credo di avere scoperto l'acqua calda. Ma l'aspetto agghiacciante è la nostra posizione, cosa siamo? E sopratutto dove andiamo? Ci spingiamo al limite delle possibilità per ascoltare segnali lontani, sommersi da fruscii, un segnale orario, uno stralcio di notiziario (per i broadcater) o un brano di musica armena, per noi non fa differenza, la qualità audio la ricerchiamo sulle webradio o sul nostro amato i-pod, ma gli audiofili o la gente normale vogliono una radio pulita, che si ascolti bene ovunque, che trasmetta un segnale audio senza difetti, siamo noi (o meglio voi questo, mio afflato riguarda gli ascoltatori di stazioni bc, sulle utility stendiamo una trapunta pietosa) i maniaci, gli outsider che parliamo di rds ma ogni qualvolta una stazione in onde lunghe chiude i battenti, una lacrimuccia solca il
nostro viso.
Io amo il calcio (o forse lo amavo) tradito da una palla, ritornerò ad ascoltare le partite alla radio in onde medie e se dovessi avere la fortuna di acquistarne una d'epoca (costano una fucilata alla faccia del digitale) il godimento sarà doppio. vuoi mettere il calore delle valvole e quel suono corposo che ti riempie l'anima.... e per dirla con Caparezza ....sai, sono un fottuto nostalgico, non mi
riprenderò mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti!



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