30 maggio 2006

RDS parte quarta, PI Code senza computer


Continua a piacervi l'RDS? Il Radio Data System è un sistema molto efficace per facilitare la sintonia delle stazioni FM ma è diventato una scienza per decine e decine di appassionati di FM DXing in Europa. Abbiamo parlato di programmi per computer che opportunamente interfacciati con le uscite di un circuito di decodificazione sono in grado di visualizzare tutte le informazioni associate all'RDS, in particolare il codice di quattro cifre esadecimali Program Identification o PI Code. Questa informazione viene visualizzata molto rapidamente e serve a identificare con certezza migliaia di stazioni grazie ai database compilati per hobby da tanti appassionati. Ma che succede se uno non ha un computer o ascolta in situazioni in cui il computer diventa un accessorio troppo ingombrante?
Una soluzione possibile consiste nell'utilizzare un ricevitore compatibile con l'RDS. Ci sono modelli capaci, anche se non lo sappiamo, di visualizzare il PI Code. Uno di questi è la straordinaria radio portatile Satellit 700 della defunta azienda tedesca Grundig. Tenendo premuto il tasto Synch che normalmente aziona la demodulazione sincrona della modulazione di ampiezza, il display del 700 attivo in modalità FM visualizza il PI Code della stazione con RDS sintonizzata. Personalmente dispongo anche di un secondo ricevitore con il PI Code un po' nascosto ma visualizzabile, il Sangean DPR-202 DAB e FM (bisogna tenere premuto il tasto i delle informazioni). I veri problemi sorgono quando il ricevitore non è incorpora l'RDS o se ce l'ha non è proprio in grado di visualizzare il PI Code, neppure con una di queste macumbe. Come si fa senza l'accrocchio decoder+computer?
Prima di rispondere bisogna capire meglio che cosa significhi "decodificare" l'RDS. Sul mercato ci sono decoder, piccoli chip, che si agganciano sulla sottoportante a 57 kHz che trasporta i dati, la demodula e fornisce in output i dati per la visualizzazione. Un circuito di decodifica deve dunque prevedere un decoder ma anche un sistema di visualizzazione. Di solito questa è una sezione del display principale del ricevitore, ma nel caso dei decoder autocostruiti bisogna per forza costruirselo il sistema di visualizzazione. Per farlo occorre un display a cristalli liquidi di almeno otto caratteri (più ce ne sono meglio è magari su due o più righe di testo). Per "pilotare" questo display, trasformando i bit che escono dal decoder RDS in caratteri alfanumerici, ci vuole per forza un software. E questo software viene eseguito da un piccolo microprocessore dedicato, un programmable intelligent controller. Il PIC è una parte essenziale per un circuito di decodifica e visualizzazione del PI Code, senza PIC non si visualizzerebbe niente. Mettere insieme un circuito basato su un decoder RDS come quelli di cui abbiamo parlato in questi giorni è un'operazione abbastanza semplice, ma se non si dispone di un software adeguato per il PIC di contorno, si rischi di rimanere comunque a becco asciutto. Il circuito RDS Micromed, disponibile in kit a un prezzo accessibile, è molto valido ma il suo software di controllo, basato su un codice standardizzato in circolazione da parecchio tempo (vedi RDS Decoder, di Vittorio Carboni, scaricando il fle zip si deve aprire il file rds.asm in cartella: si riferisce al codice macchina per il PIC 16C558), estrae ma non visualizza sul display il PI Code. Non ci sono molte alternative a questo software, che tra l'altro richiede anche una attrezzatura minima per la programmazione dei PIC da computer (per esempio un programmatore di EPROM). Su Internet, sul sito di Jan Kolar, si possono trovare per esempio dei chip predisposti per l'autocostruzione di codificatori RDS (utili per chi ha una piccola stazione privata, per esempio). Jan ha anche preparato un chip per la decodifica, ma è consigliabile scrivergli per informarsi su prezzi e disponibilità.
A questa serie di possibilità si aggiunge un progetto francese, molto completo ma un po' difficile da realizzare. I dettagli si trovano, a profusione, sul sito di Yannick. Il decoder RDS è il TDA7330 usato anche da Aldo, ma per il software driver del display (che visualizza anche il PI Code come si vede qui accanto), bisogna usare un vero microprocessore un po' fuori norma e non facile da reperire come il Motorola (dopo lo spin-off di questa linea di prodotti diventata Freescale Semiconductors) 68HC11F1. Yannick propone anche un programma per questo processore ma la sua soluzione resta più complessa perché combina due schede: una per il decoder TDA7330 più una scheda universale per il PIC Motorola, basata su un circuito molto dettagliato che richiede buone capacità di assemblaggio.
Insomma, le strade per arrivare al PI Code senza computer e perfino su ricevitori portatili privi di RDS ci sono, ma non sono tutte così immediate. A meno di non saperci fare non tanto con l'elettronica, relativamente abbordabile, ma con il linguaggio assembler o con compilatori e ambienti di sviluppo come PICBasic Pro o MPLab che permettono di destreggiarsi tra le difficoltà dell'estrazione e la visualizzazione dei dati.

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2 commenti:

Achille De Santis ha detto...

Segnalo l'ottimo sito www.radiosonde.eu
per info sul radiosondaggio, sulle radiosonde e sulle tecniche di caccia e recupero.
Per ascoltare una radiosonda potete provare con il ricevitore Latina/Roma della serie www.globaltuners.com
alle ore 0000Z e 1200Z.
Buon ascolto! Tecnatron

Andrea Lawendel ha detto...

Grazie del contributo Tecnatron, ma in calce a questo post il commento è un po' fuori tema. Mi permetto di trasferirlo in calce a Radiosondaggi, un post del 2006.