11 luglio 2006

Missili, convegni e onde di liberazione

Da qualche tempo le iniziative dell'illuminato governo nordcoreano finiscono sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Strano, lo ammetterete, per la nazione più autoreclusa del mondo. L'ultima impresa dell'erede dell'eterno presidente (ma guardatelo in faccia il buon Kin Jong Il: uno come lui può davvero permettersi di prendere delle decisioni?) assomiglia a una brutta parodia del dottor Stranamore. A chi dovremmo pensare, se non a Strangelove, guardando con preoccupazione a quel bambinone folle e sanguinario che gioca con i missili come con gli aquiloni?
Sfortunatamente di Corea del Nord in genere si parla troppo poco ed è stato bello leggere l'intervento di un redivivo Adriano Sofri (ben tornato) su Repubblica di sabato scorso. A proposito di questa inattesa crisi missilistica, Sofri riferiva di un convegno che partito radicale transnazionale, insieme a Freedom House, organizza a Roma per domani 12 luglio. Nella sede del partito di via Di Torre Argentina 76, un panel di esperti e testimoni diretti della realtà nordcoreano si interroga sulle possibili strade per la promozione dei diritti umani e della libertà religiosa in Corea del Nord.
Tra i partecipanti Kim Sun Min, direttore di radio Freedom North Korea Broadcast, emittente clandestina fondata a Seoul da un gruppo di dissidenti e finora attiva solo su Internet. Oggettivamente non sembra molto probabile che una Internet radio possa raggiungere folle oceaniche in Corea del Nord. Così è naturale che la stazione cerchi uno sbocco sulle onde corte. Il sito ufficiale di FNK indica i 5880 kHz sul proprio logotipo. In uno degli ultimi numeri di DXLD, un DXer californiano segnala un tentativo di ascolto di Freedom North Korea Broadcast attraverso le facilities di Taiwan, su 11750 kHz, dopo le 10 UTC.
Sempre su Taiwan potrebbero essere situati gli impianti usati da Radio Shiokaze (brezza marina), emittente creata da una fondazione giapponese per propagandare in Corea il problema dei rapimenti di giovani donne che secondo il Giappone il regime di Kim Il Sung/Kim Jong Il ha organizzato in questi anni. La stazione trasmette in giapponese ma anche in inglese, in slot di mezz'ora alle 10.30 UTC ogni lunedì e giovedì. Media Network riportava tempo fa la frequenza di 9855 per Shiokaze, frequenza confermata da DXLD.
Che possibilità hanno queste iniziative, se l'obiettivo dichiarato è quello di far saltare i chiavistelli al gulag-Corea del Nord? Forse non molte. Come volevasi dimostrare i nordcoreani hanno subito cominciato a disturbare con il loro jamming, come hanno sempre fatto, tutte le trasmissioni. Da quelle parti il radioascolto non autorizzato è considerato più grave del pluriomicidio. Mi chiedo tuttavia quali potrebbero gli esiti di una non improbabile opzione militare. Intanto, chi può vada a informarsi a Roma ascoltando gli interventi previsti dal convegno. Tra questi, quelli di Kang Cheol Hwan, giornalista e autore del libro denuncia Gli acquari di Pyongyang, pubblicato qualche anno fa in francese e in inglese.

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