30 settembre 2006

I quaderni degli spioni

Ci son voluti tre anni perché le richieste di Michael Ravnitzky fossero accolte e la National Security Agency aprisse i suoi schedari sugli indici di alcune pubblicazioni tecniche dedicate alla crittologia. Secondo il (vero) superesperto in sicurezza digitale Bruce Schneier, molte pagine della storia di questa affascinante branca della matematica adesso potranno essere completate o riscritte. L'argomento crittografia ha una certa importanza nel mondo della radio perché una discreta percentuale delle comunicazioni rradio, terrestri e satellitare, viene criptata. In senso ancora più generale, anche la televisione satellitare a pagamento viene criptata, ma nell'ambito di certe specializzazioni dell'hobby della radio codici e cifrari sono questioni molto discusse e analizzate. Forse l'esempio più eclatante di trasmissione criptata è quello delle number station, quelle con le misteriose sequele di numeri o lettere comunemente interpretate come il traffico da e verso gli agenti "sul campo" dei vari servizi di informazione e controspionaggio.
Personalmente trovo la disciplina della crittologia affascinante e cerco nel mio piccolo di documentarmi, leggendo testi di storia e, ove possibile, di teoria. La notizia degli indici NSA, apparsa sul blog di Schneier, è stata subito ripresa da Slashdot.org e dal gruppo di discussione utilitario (ricordo che con il termine utility Dx si tende a indicare tutte le comunicazioni non broadcast o radioamatoriali che si possono intercettare in particolare sulle HF) UDXF. Che cosa è successo esattamente? Ravnitzky ha presentato alla NSA una richiesta FOIA, Freedom of Information Act, per la declassificazione di informazioni un tempo secretate. Negli Stati Uniti la legge che sancisce la libertà di informazione prevede anche una normativa per cui ogni singolo cittadino può chiedere di accedere a documenti e informazioni riservate. Gli enti federali che ricevono tale richiesta, come la NSA adesso, sono obbligati a ottemperare, immagino in base a precisi criteri di declassificazione. Per gli storici tradizionali e gli storici della scienza è una opportunità preziosa per entrare in molti archivi chiusi al pubblico, che la dice lunga su una democrazia che pur ricorrendo spesso a volentieri a metodi discutibili, cerca se non altro di stabilire qualche contrappeso, dando alla pubblica opinione qualche chance di stabilire la verità se non proprio di correggere o rimediare agli errori di superiori e governanti.
Tra le curiosità che si segnalano nella lista dei documenti ex-classificati ci sono anche misteriosi titoli sulle comunicazioni con gli extraterrestri, che hanno scatenato la fantasia dei primi commentatori. In realtà si tratterebbe di teorie su "come", con quali codifiche e linguaggi, quali contenuti impostare tali ipotetiche comunicazioni. La NSA aveva già reso noto uno di questi articoli in passato.



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2 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito dei libri di storia che trattano la crittografia io ho trovato estremamente interessante questo libro:

La guerra dei codici

Spie e linguaggi cifrati nella seconda guerra mondiale

Stephen Budiansky
Garzanti

Prima edizione 2002 (27 euro)

Il libro tratta la sfida tra chi cerca di decifrare un codice e chi dal lato opposto cerca di aumentarne sempre piu' la complessita'.
Incentrato nella seconda guerra mondiale tratta principalmente la sfida crittografica tra americani e giapponesi e tra inglesi e tedeschi.
Imperdibile!

Andrea Lawendel ha detto...

Andrea ha ragione, il testo di Budiansky, oltretutto tra i primi a essere finalmente tradotti in italiano in una letteratura, soprattutto anglosassone, sterminata (non tutti interessanti come questo, però), è di straordinario interesse e di lettura relativamente agevole anche per chi non ha un solido background matematico. Forse il testo più importante, con una disamina molto estesa su tutta la storia della crittografia (e della criptanalisi), è quello di David Kahn, The Codebreakers.