29 settembre 2007

Interferenze DRM, a quando una regola?


Cari amici ascoltatori,
il 26 settembre prossimo Radio Cina Internazionale sperimenterà una nuova trasmissione in lingua italiana sulla frequenza AM 702KHz della durata di 3 ore, dalle 16:00 alle 19:00, ora italiana. La trasmissione diventerà ufficiale a partire dal primo ottobre. Il vostro ascolto sarà molto gradito!
Da qualche giorno le trasmissioni per l'estero originate dalle redazioni di Radio China International hanno attivato per l'Europa meridionale la frequenza di 702 kHz dal Col de la Madone, in territorio francese ma sotto la gestione del Principato di Monaco. Una location storica che comprende i due impianti a 702 e 1467 kHz (mentre Roumoule ospita il trasmettitore LW su 216 kHz e quello di Fontbonne le antenne a onde corte di Trans World Radio).
Fino alle 17 UTC Radio Cina trasmette in italiano, quando il microfono passa alla redazione francese. 702 era la storica frequenza di Radio Montecarlo e a Milano la si sentiva molto bene nel pomeriggio e di sera. Il segnale è ancora intenso e stabile, anche se verso le 17.30 aumentano il fading e le interferenze di una stazione mediorientale che dovrebbe essere la Turchia. Ma qui a Milano il disturbo viene soprattutto dal test di RAI Siziano su 693 kHz. Col il filtro largo del Degen 1103 i 702 vengono completamente sommersi, col filtro stretto l'effetto è quello di un jammer, roba che non si sentiva più da parecchi anni. E' probabile che i 702 kHz non siano stati scelti dai cinesi per coprire Milano, il loro interesse riguarda forse la costa tirrenica e Roma, ma ecco un caso in cui la comprensibile esigenza della sperimentazione di tecniche e modulazioni digitali, si scontra con la motivazione (parimenti degna) di ascoltare sulle onde medie una trasmissione non locale ma pur sempre in lingua italiana e potenzialmente interessante. Se il DRM, che richiede una postazione di ascolto e decodifica molto complessa, non ci fosse o semplicemente spegnesse nel pomeriggio (quante misure deve effettuare RaiWay?), col mio Degen acquistato per 40 euro potrei ascoltarmi in pace le notizie di Radio Pechino, con una qualità più che accettabile. E' possibile che l'EBU accetti una cosa del genere? L'operatore dell'impianto di Col de la Madone vende air time a CNR sulla base di un contratto di fornitura che, immagino, prevede anche una soglia minima di copertura e qualità. Se su 693 kHz ci fosse una trasmissione analogica, forse avrei gli stessi problemi, ma non ne sono così convinto. Sentirei qualche spernacchiamento, ma con il DRM è proprio come avere sotto la Cina (via Montecarlo) un bel jammer. Molto fastidioso. Per sfuggire alle interferenze dovrei ascoltare in banda laterale, cosa che col Degen risulta macchinoso. E questo solo perché la RAI deve sperimentare (da due anni, senza interruzione) una tecnica che per ora non svolge alcun tipo di servizio pubblico e magari alla fine verrà anche scartata.
Perché non si decidono a regolamentarle, queste sperimentazioni? Spero proprio che questa volta all'EBU arrivino proteste formali.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Rp scrive:" E questo solo perché la RAI deve sperimentare (da due anni, senza interruzione) una tecnica "

ma sei sicuro che sia ancora in faste di sperimentazione?
Io ho l'impressione che 693 di siziano sia passato (magari in maniera non ufficiale) dalla fase sperimentale alla "trasmissione permanente"; anche perchè si parla di attivare una nuova frequenza DRM nei pressi di Roma (846?).

Hamlet

Andrea Lawendel ha detto...

Roma sta per partire, effettivamente. Quando un test avviene in modo continuo per periodi così lunghi, la differenza rispetto a un servizio vero e proprio è molto labile, hai ragione. Ma quella della RAI rimane una sperimentazione. L'audio trasmesso non è sempre lo stesso e immagino che vengano fatte anche prove di multiplazione di stream e di contenuti testuali e grafici. Non c'è mai stata, a quanto mi risulta, una decisione finale sul tipo di contenuti trasmessi e RAI non ha mai ufficializzato il fatto di trasmettere su 693 kHz in DRM. Saranno anche questioni di lana caprina ma il senso è che queste trasmissioni possono essere ascoltate solo da chi è in possesso di un ricevitore analogico opportunamente modificato e interfacciato con un computer e un software open source che circola su Internet in ambiti molto specializzati. Sul mercato sono comparsi due ricevitori DRM di cui uno solo ufficialmente venduto in Italia. La RAI per il momento non ha avviato alcuna campagna di sensibilizzazione, né di marketing congiunto di questa tecnologia. Le sue esigenze di verifica e misura tecnica, potrebbero tranquillamente essere risolte con un test su un periodo limitato o tenendo acceso Siziano solo fino a mezzanotte, come avviene per gli altri trasmettitori in onde medie superstiti. La verità è che questo è un servizio sperimentale de facto, oltre a essere un servizio fantasma. (Figurati che GMail di Google, con milioni e milioni di utenti, porta ancora la scritta GMail Beta). Gli ascoltatori delle onde medie si metterebbero il cuore in pace se la RAI e gli altri broadcaster europei annunciassero finalmente che i loro test, molti dei quali avvengono in queste stesse condizioni, fossero una buona volta trasformati in un servizio vero, se andassero live come dicono gli americani. Ma non lo sono. E per milioni di ascoltatori non sono altro che disturbo. E' così sconveniente chiedere all'EBU e alla ITU di fare in modo che queste prove avvengano in segmenti di spettro riservati, considerando il fatto che l'attuale bacino di ascolto è fatto nel complesso da qualche centinaio di persone (a essere ottimisti) in tutto il mondo?

Anonimo ha detto...

... e pensate che io dovrei vendere l'airtime rimanente del 702kHz di Col de la Madone (cioé dalle 24h00 alle 9h00 del mattino). Come fascia oraria sarebbe anche interessante, ma chi se la prende, con questo disturbo pazzesco proprio sulla Lombardia ?!?!? Purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di inoltrare proteste formali alla EBU, ma non pensiamo che ne sortirà una qualche soddisfazione...