25 dicembre 2007

Le orecchie dello spazio

Ad Arecibo, Puerto Rico, i tecnici hanno completato gli interventi di restauro che hanno tenuto bloccato per sei mesi il più sensibile radiotelescopio del mondo.

Workers have finished a six-month refurbishing of the 900-ton platform that holds the telescope’s receiving and transmitting equipment. Officials at Cornell, which operates Arecibo, said that with the repainting, the 44-year-old instrument, the most sensitive radio telescope on the planet, should be good for 30 or 40 more years.
But that’s only if there is money to operate it. The National Science Foundation, which provides most of the budget, has reduced its financing by 25 percent, and is proposing cutting the remaining financing in half by 2011, or perhaps closing the telescope if alternative sources of money can’t be found.
Arecibo is used for several kinds of research, among them radar studies of solar system objects. The first observation after operations resumed this month was of an asteroid, 3200 Phaethon, as part of a project to study the effect of sunlight on the trajectories of some asteroids and comets.
L'antennone di Arecibo è vecchio di 44 anni e serve ancora per studiare via radar gli oggetti del sistema solare e persino per lo studio della nostra atmosfera (dopotutto è gestito dal National Astronomy and Ionosphere Center), ma il suo destino è in forse. La National Science Foundation ha tagliato il suo budget di un quarto e punta a una riduzione del 50% entro il 2011. Forse il fatto che la radioastronomia non sembra avere troppe applicazioni militari non aiuta.
Con la famosa struttura di Medicina l'Italia ha fatto la sua parte in questo campo e la storia di questo coinvolgimento ha un grande interesse anche per i radioamatori. Uno dei padri della ricerca applicata in radioastronomia è stato Gianfranco Sinigaglia - al quale è oggi intitolata la sezione ARI di Bologna - insieme a Marcello Ceccarelli e Alessandro Braccesi. Gli appunti di quest'ultimo su quegli anni pionieristici e su come 43 anni fa è nato il radioosservatorio di Medicina sono conservati sul sito dello Smithsonian e rappresentano una lettura avvincente per questi giorni di festa. Sinigaglia fu una delle voci autorevoli più critiche nei confronti delle affermazioni dei fratelli torinesi Judica Cordiglia. L'estratto che segue è stato ricavato dal sito della sezione ARI di Sanremo e contiene una breve cronologia di quegli anni basata sull'archivio di Radio Rivista (il call corretto del prof. Sinigaglia doveva essere I4BBE):

Sul numero di Maggio, sempre del '62, a pag. 156, I1BBE Gianfranco Sinigaglia, Ingegnere al Lab. Naz. di Radioastronomia di Bologna, critica parecchie affermazioni contenute in un famoso libro di quegli anni (che diede luogo a svariate discussioni e diatribe) che s'intitolava "Voci dallo spazio" dei fratelli Judica Cordiglia. La risposta è troppo lunga per essere pubblicata interamente e ne citeremo solo qualche passaggio ripreso da Sinigaglia: "... a pag. 57 del libro citato si legge che per velocità superiori a quella di fuga la traiettoria di un corpo, da parabolica diviene ellittica. Il sottoscritto credeva vero pressapoco il contrario..." e più avanti "... è brillantemente illustrata la ragione per cui i missili sono pluristadi: sganciando gli stadi che hanno esaurito il propellente, 'si guadagna in velocità'...". Sinigaglia conclude così: "Ed ora una lode: va rivolta agli 'ambienti più qualificati in Italia' i quali hanno prestato 'poco credito e l'assoluto disinteresse agli autori'...". Uno dei fratelli, Giambattista, verrà escluso come socio ARI, nella riunione del CD del 30 Novembre 1963 "per gravi motivi, dopo che il CD ha visionato alcuni documenti di Istituti Europei di Radioastronomia". La proposta di esclusione venne fatta nella riunione del CD del 28 Settembre 1963 da Gianfranco Sinigaglia.

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