27 marzo 2008

L'EBU standardizza gli archivi audio digitali

L'EBU ha rilasciato le sue raccomandazioni sulla creazione di archivi audio digitali a partire da archivi analogici storici. L'associazione dei broadcaster pubblici europei consiglia quali tecniche utilizzare e quali parametri di campionamento, oltre a caldeggiare l'impiego di metadati standard per la futura gestione e accessibilità. Il documento può essere prelevato qui e rappresenta una lettura molto istruttiva:
http://www.ebu.ch/CMSimages/en/tec_text_r105-2008_tcm6-4707.pdf
Ci sono state in questi giorni parecchie polemiche sull'allonatamento forzato di Alberto Contri da Rai.Net, con Repubblica che rivela i retroscena di una Rai pesantemente arretrata sul piano delle risorse informatiche e Radio Radicale che intervista Contri offrendogli l'occasione di precisare meglio una situazione assai poco lusinghiera, tanto per cambiare, per l'Italia. Non sono mancate accuse rivolte alle RAI Teche proprio in materia di disponibilità e accessibilità degli archivi. Contri riferisce di aver visitato broadcaster europei molto più progrediti in questo vitale contesto. Stiamo parlando di patrimoni storici e culturali di portata incommensurabile, le stazioni radio sono depositarie di una parte significativa della nostra memoria collettiva. Ma diciamola tutta, una nazione che digerisce candidati premier che quotidianamente smentiscono le sparate delle ultime 24 ore, come in una perversa parodia del newspeak orwelliano, la memoria collettiva non è un bene in cui investire a vantaggio delle generazioni attuali e nuove. Bensì una zavorra di cui liberarsi al più presto, insieme ai tanti armadi con scheletro incorporato.

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