21 maggio 2009

Impressioni dal RadioTv Forum di Roma

La mia fonte qualificata ma anonima è andata a "imbucarsi" al RadioTv Forum 2009 di Aeranti-Corallo ed è riuscito a farmi pervenire, in cablotelegrafia lenta, questo report impressionistico sulla situazione della radio digitale in Italia.
Il (semi)pensionato ha attraversato Roma e si è "imbucato" nel meeting Aeranti Corallo di ieri (invece di giocare a bocce, ma fa caldo). C'è grande crisi. Solo un panino offerto dai satellitari di Astra.
Io ho capito questo (forse male) o almeno, questo mi sembra che sia stato detto sicuramente:
La Francia ha deciso il passaggio a T-DMB (una variante di DAB). Nel 2013 tutte le radio vendute in Francia (comprese le autoradio!) dovranno essere digitali. (Hanno deciso, sarà così, è la Francia).
L'Italia, se lo switch off della TV va in porto come deciso (fine 2012, nel Lazio e Piemonte fine 2009, ma con le TV in Italia c'e' sempre qualche problemino), avrà la RadioDigitale in formato DAB+ e T-DMB .
Si affianchera' alla radio analogica, non è previsto uno switch off come per la TV. Pensano al 25% del mercato in 4-5 anni. Alcune frequenze (poche, blocco 12 , più una parte del blocco 13) della TV in banda III passeranno alla radio digitale nel cosiddetto "Dividendo Digitale". I broadcaster italiani - "RAI + 15 radio nazionali +1000 radio locali comunitarie" (con ~600 milioni di euro di introiti pubblicitari annui, stabili, sembrano non diminuiti) - hanno trovato un accordo unanime.
Le vecchie frequenze FM non si toccano e le nuove, aggiuntive, verranno spartite sulla base delle proprietà vecchie! Così ho capito, ma che bravi!
Però qualche furbetto degli ultimi cinque minuti non verrà premiato. 5 minuti 5, non di più. Tutto partirà DOPO il regolamento di applicazione da discutere - lì mi sono perso, Autorità, ministeri, boh... Luoghi dove lobbies si agitano alla grande, mi pare.
RAIway+AerantiCorallo hanno pubblicato un libretto sulla sperimentazione comunitaria a Venezia e Bologna, terminata con successo, dicono.
Il ministro Romani (presente all'evento) ha dato la benedizione. RAIway supporta tutto tecnicamente, "full speed" (parola pubblica del Presidente, dello Amministratore Delegato nonché del capo della sezione Business).
La Germania, dopo il flop del DAB, ha deciso per il DAB+. Quindi, in 3 anni, un mercato da 200 milioni di utenti radio DAB+/T-DMB (poi ci sono UK, paesi nordici, Svizzera nel 2010 tutta DABizzata ed ora in fase transizione DAB+ ma sono solo 7 milioni, Australia, Svezia, Danimarca...)
Hanno creato ARD (Associazione Radio Digitale), Allamano (RAIway) si occupa ora di ARD , ha lasciato l'associazione DRM. Di DRM non parla nessuno più in Italia , per ora, "'robba da terzo mondo, come India Africa..." o Cina (quelli sono troppi) o Russia. Paesi molto "grandi in superficie e/o popolazione non ricca", quindi AM/SW, ancora OK.
Di DRM+ (DRM in banda FM 87.0-108.00 MHz) nessuno parla, per ora, ma poi (2015?) chi lo sa? Sarà così? Controlla con qualcun altro... Dimenticavo: di ricevitori non parla nessuno, RAYway aveva gli iRiver B20 e una radiosveglia Brink. Inoltre, questo lo saprai, l'Italia è leader mondiale industriale dei trasmettitori radio/tv. Più del 35% del mercato con prezzi buonissimi. Non me lo sarei immaginato!
(Fonte Anonima)
Non ho bisogno di controllare, cara Fonte, la situazione è questa, anche se personalmente parlei di full stop piuttosto che di full speed. Anche per quel che riguarda la tua osservazione conclusiva sulla nostra presunta leadership mondiale nell'industria dei trasmettitori. Molto recentemente ho captato diversi segnali di crisi e diverse segnalazioni di orli. Di fallimento. E ti dirò, non me ne stupisco troppo visto il crollo degli indici di produzione industriale annunciati con grande compiacimento dai (tele)giornali e accolti dagli smaglianti sorrisi di governanti assiduamente impegnati tra una cena di lavoro per la nomina dei capistruttura direzionali e editoriali dell'ente radiotelevisivo pubblico (appunto, è roba loro no?) e gli incontri (serali, con in tasca, casualmente!, i collier da regalare) con i giovani (soprattutto le giovani) futuri protagonisti del mercato del lavoro in quota parte (sempre la loro) nell'ente radiotelevisivo stesso.
Tutto va benissimo nell'Italia della politica, dell'economia e della società civile, specialmente quella che solca il nostro mediterraneo mare, quello che ora ti regala la sua brezza, cara Fonte. Vuoi che non vada tutto alla grande, full speed, in un settore importante come la radiofonia digitale?

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