22 febbraio 2010

Pirati della domenica, pochi Watt molto divertimento


Come sempre quando riesco a scappare per un fine settimana di radio e Liguria, la domenica mattina è consacrata alle emittenti pirata dell'Europa centrale - Olanda, Germania e Regno Unito in particolare - che affollano soprattutto la banda dei 48 metri, un due, trecento kilohertz tra 6.200 e 6.500. Mi direte che solo un vecchio nostalgico può perdere il poco tempo trascorso davanti a una radio con questi altrettanto nostalgici pirati dell'etere, eredi di una cultura sessantottina che, guarda caso, portò con sé proprio due cose: la musica che le gracchianti stazioni sui 48 metri amano trasmettere e un radicale svecchiamento delle rigide regole della radiofonia pubblica europea.
Mentre scrivo queste righe mi vengono in mente - avevo vent'anni forse meno - quelle escursioni del sabato pomeriggio con Dario, direzione Torino Porta Susa. Ci veniva a prendere Flavio, che già allora lavorava nell'elettronica, nei computer, nelle centrali telefoniche, e si andava nella sua tana da qualche parte in periferia. Si chiacchierava, si andava in pizzeria e poi si tornava davanti al Collins 392 di Flavio, un ricevitore militare, da mezzi blindati. Un cubo pesantissimo e indistruttibile. Allora le bande tropicali pullulavano di stazioni e dopo una notte passata a esplorarle, la domenica mattiva si andava sui 48 metri, come faccio adesso nei rari weekend che trascorro a L'Ago, e si dava la caccia ai segnalini oltre i 6.200. Bisognava usare ricevitori sensibili e buone antenne perché quei segnali non sono proprio facilmente leggibili, le potenze in gioco erano, come lo sono oggi, piuttosto ridotte, poche decine di Watt. Noi allora potevamo contare su apparecchi radio di fortuna, magari privi di copertura continua e quindi non in grado di sintonizzarsi oltre una certa frequenza.
Poi quei sabati torinesi non ci furono più, io cominciai a concentrarmi sulle onde medie (dove comunque ritrovai i pirati olandesi intorno ai 1380 kHz), per anni l'interesse nei confronti di queste stazioncine marginali subì per quanto mi concerne un netto calo. Oggi la situazione è ancora una volta cambiata, il tempo per ascoltare non c'è e ci sono anche molte meno cose da ascoltare nelle onde corte. Queste domeniche sono tornate a essere, per me, un appuntamento piacevole. Con questo non voglio dire che l'ascolto delle hobby pirates sia diventato un ripiego. Si tratta pur sempre di segnali molto bassi, trasmessi con impianti non professionali e modulazioni incerte quando va bene, con derive di frequenza da malditesta. Riceverli sulle medie distanze del continente europeo è paradossalmente più difficile perché sui 6 MHz lo "skip" ionosferico è poco favorevole.
L'aspetto più divertente - oltre alla programmazione musicale, quasi sempre centrata su anni 6o e 70 - è la relazione che si viene a creare con i pirati in persona, che molto spesso portano in testa il cappello del tecnico degli impianti e del suono, del dj e dell'editore. Grazie alla e-mail e agli sms il dialogo con le stazioni è ormai in tempo reale. Una volta bisognava scrivere una lettera, mandarla a un indirizzo collettivo che faceva da drop box da qualche parte, per evitare di rivelare troppi dettagli su una attività illegale che ti faceva rischiare la galera. Durante l'ascolto, i blog dei DXer specializzati (uno dei più assidui è Achim's Free Radio Desaster) si scambiano in tempo reale le informazioni sulle stazioni accese in quel momento, mentre Google ti guida verso le stazioni non identificate. Ci sono infatti pirati che non annunciano mai se non all'inizio o alla fine delle trasmissioni, in molti altri casi il suono è distorto, la pronuncia pesantemente accentata e i nomi non si riconoscono mai. Questa domenica sono riuscito a identificare in fretta un paio pirati, Radio Altrex (6292 kHz) e Radio Jan Van Gent, che mi hanno mandato la loro conferma nel giro di poche ore. Il pirata dell'etere che trasmette sotto il nick di Van Gent dice di avere 47 anni, tre figli e un quarto in arrivo. Abita nei pressi di Dokkum, cittadella fortificata della Frisia a pochi chilometri dal confine tedesco. L'operatore di Radio Altrex mi ha anche mandato due fotografie dello studio col trasmettitore da soli 35 Watt e dell'antenna, una V invertita che parte dal tetto di casa. Su 6515 kHz ho sentito l'annuncio di Radio Scotland, un pirata olandese, che mi ha risposto immediatamente via mail stupito di essere riuscito ad arrivare qui in Italia con 15 miseri Watt sparati alla bell'e meglio attraverso una antenna mal dimensionato per una frequenza mai usata prima. Altri segnali sono arrivati da 3.905 e fino ai 6952.5 kHz di Van Gent Qui di seguito alcuni link con l'annuncio di Radio Altrex e la buffa (dato il contesto) musica country di Radio Jan Van Gent


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