13 luglio 2010

Radio e codici, le spie del 2010 ascoltano le onde corte

La celebre rivista online Slate è tutta presa dalla fascinazione per i risvolti tecno-nostalgici delle cronache relative all'arresto del circuito di presunte spie per conto della Russia ordinato nelle scorse settimane dall'FBI americana. Riprendendo i testi degli atti di accusa, i giornali hanno sottolineato come alcuni "agenti" siano stati trovati in possesso di radio a onde corte e quaderni di appunti che molto probabilmente contenevano i cifrari "one time" necessari per decrittare le trasmissioni giunte dalla centrale di controllo spionistica.
E ancora una volta giornalisti e tecnologi si chiedono strabiliati come sia possibile che nell'anno di grazia 2010, nell'era di Internet e dei satelliti, le spie debbano ricorrere a un'invenzione di un secolo fa per comunicare tra loro. L'articolo di Slate contiene tra l'altro molti estratti di "number stations" registrate nell'ambito del Conet Project, una peculiare sperimentazione antropologico-musicale pubblicata originariamente nel 1997. Oggi il Conet Project è presente anche sulla piattaforma di condivisione audio di SoundCloud.

7887 kHz, Your Home for Classic Cuban Espionage Radio

The shortwave radio signals that the alleged Russian spies were using are still surprisingly effective.

By Brett Sokol
July 6, 2010

The FBI documents that accompanied last week's arrest of 10 alleged Russian spies are alternately creepy—who knew the Tribeca Barnes & Noble was a hotbed of espionage?—and comical—turns out even foreign spies wanted to cash in on suburban New Jersey's real estate boom. With a nod to Boris and Natasha, the accused are also said to have used short-wave radio, a 1920s-era technology that, because of its particular place in the spectrum, can bounce off the atmosphere and travel across continents. The FBI's criminal complaint paints a picture of stateside spies hunkered down in front of their radios, year after year, in homes in Montclair, N.J.; Yonkers, N.Y.; Boston; and Seattle, furiously filling spiral notebooks with "apparently random columns of numbers" broadcast from the motherland.
Just as in the case of Cuban spies Walter and Gwendolyn Myers, arrested last summer in Washington, D.C., the clandestine Russian agents were tuning in to foreign short-wave stations transmitting strings of numbers—some in Morse code, others spoken by a recorded voice—that they then decoded into words. The so-called "numbers stations" carried regular broadcasts that could be heard by virtually anyone across the United States spinning their own short-wave dial past the BBC World Service or Radio France International, two of many neighbors in the shortwave spectrum.
It may seem like the digital era of spy technology has passed the Russians by. In the Washington Post, columnist Jeff Stein tittered that "the FBI must have been clapping its collective hands when it discovered the primitive radio techniques the Russians were using." But they aren't the only ones using short-wave radio for espionage. Great Britain has publicly admitted that its foreign intelligence agency, MI6, still uses "numbers" stations.

Se vorrete leggerlo interamente l'articolo di Slate è molto documentato e sottolinea giustamente, attraverso le interviste a radioappassionati che ancora oggi non smettono di monitorare le trasmissioni cifrate sulle onde corte, come il fenomeno delle number stations non è una anticaglia da Guerra fredda. Nel febbraio scorso, le liste specializzate si animano della notizia relativa a una misteriosa stazione numerica che trasmette molto regolarmente su 10255 kHz praticamente tutti i giorni, intorno alle ore 16 UTC, in modulazione AM/USB, comunicando gruppi di numeri in lingua vietnamita. Una pagina Web incredibilmente dettagliata e ricca di esempi audio è stata recentemente allestita da "Original Token" nickname di un radiomonitor che afferma di ricevere dal deserto del Mohave, in California.


Ovviamente non è facile far risalire queste trasmissioni codificate a una fonte ben precisa. Anche la natura è incerta. E' possibile ipotizzare l'esistenza di una rete di spionaggio vietnamita in California? Forse è possibile se si considera l'importanza assunta oggi dallo spionaggio industriale, ma al tempo stesso appare inverosimile che proprio in quest'ambito non vengano utilizzate tecniche di comunicazione più sofisticate. Alcuni hanno pensato che le trasmissioni possano essere collegate a una "semplice" attività commerciale marittima, ma anche in questo caso l'obiezione riguarda l'impiego di una frequenza HF non canonica rispetto ai canali normalmente assegnati e alla lenta ripetitività dei contenuti (gli stessi gruppi numerici vengono trasmessi per molti giorni).
Eppure basta pensare ai costi e alla semplicità di un sistema di comunicazione in grado di funzionare con una certa affidabilità senza impegnare sofisticate risorse elettroniche. Alla insospettabilità di cui può godere un piccolo ricevitore radio, un oggetto così famigliare, nelle mani di un potenziale agente segreto. E anche all'efficacia assoluta dei sistemi di cifratura a sostituzione alfabetica basati su "one time pad". Dobbiamo proprio rassegnarci alla permanenza, su questo medium vecchio un secolo, di attività oscure e contenuti destinati a nicchie estremamente specializzate di ascoltatori mossi da intenzioni estranee a ciò che sappiamo della radio.

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