14 settembre 2010

Antenne dal mare, radiotv "offshore" per Pescara?

Quei segugi dei miei amici di Newsline hanno scovato un'altra notizia interessante in un comunicato Asca relativo all'approvazione di un piano della Regione Abruzzo che prevede la "delocalizzazione" degli impianti trasmissivi di colle San Silvestro, a Pescara, su una piattaforma marina al largo della costa pescarese. A corredo del suo articolo Newsline ha inserito la foto di REM Island, una piattaforma usata negli anni Sessanta da una emittente pirata offshore olandese, poi ufficializzata (una storia, quella di Radio TV Noordzee, che è un capitolo a sé: oggi quel che resta della piattaforma dovrebbe essere trasformato in un ristorante nell'area portuale di Amsterdam).
Tornando a Pescara, l'obiettivo è ridurre l'impatto dell'elettrosmog sugli abitanti del capoluogo. Con la collaborazione dell'Università di Aquila è nata l'idea di trasferire le antenne radiotelevisive dalla collina al mare, magari su una delle piattaforme già in funzione a qualche chilometro al largo. Sul sito della Regione Abruzzo trovate il pdf dello studio di fattibilità, reso pubblico dall'amministrazione regionale per raccogliere pareri e commenti dei cittadini. I tecnici della facoltà di Ingegneria di UniAquila hanno utilizzato diversi programmi per l'analisi della propagazione su terreni diversi e sembra che la cosa si possa fare a patto di riuscire a tenere elevati di almeno cento metri sopra il livello del mare le antenne off-shore.
Molto meno chiaro mi sembra il funzionamento pratico di una postazione che immagino non possa essere raggiunta facilmente dalla corrente elettrica. Verranno utilizzati generatori diesel? E con quale impatto ambientale. E' possibile ipotizzare una alimentazione via cavo? E se un trasmettitore si rompe e c'è il mare grosso che si fa? Basterà un elicottere per le riparazioni.
A quanto vedo su Leggimi Quotidiano il progetto avrebbe subito un inatteso rilancio in questi mesi, con tanto di delibera in giunta. Io ritengo sia doverosa una buona dose di scetticismo su un'idea che non mi sembra così brillante, o ecologicamente e paesaggisticamente opportuna.

PESCARA ANTENNE SAN SILVESTRO, LA GIUNTA REGIONALE APPROVA LA DELOCALIZZAZIONE OFF SHORE
Lunedì 13 Settembre 2010

“L’approvazione odierna della delibera regionale con la quale è stata sancita la delocalizzazione delle antenne di San Silvestro su una piattaforma al largo della costa pescarese, a una quota di almeno 100 metri dal livello del mare, ha segnato l’inizio di un percorso storico per la nostra città, iniziato con la riunione svoltasi in Comune lo scorso 26 luglio, un percorso teso allo spostamento degli impianti radiotelevisivi dal sito collinare.
La Regione Abruzzo ha assunto una decisione chiara in merito al trasferimento degli impianti, indicando dove spostare le strutture. Venerdì prossimo presenteremo il documento all’ingegner Troisi, Responsabile nazionale del Piano di assegnazione delle frequenze, con il quale avevamo già da settimane fissato l’incontro, chiedendo di inserire la nuova localizzazione nel Piano stesso, forti di un progetto già redatto con il relativo studio di fattibilità dalla Regione Abruzzo e dal professor Fabio Graziosi della Facoltà di Ingegneria dell’Università de L’Aquila”.
Lo ha annunciato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia subito dopo la riunione con la quale la giunta regionale ha approvato il progetto di delocalizzazione delle antenne di San Silvestro su una piattaforma off shore.
“L’iter del progetto è ormai già iniziato mesi fa – ha ricordato il sindaco Albore Mascia – , un iter con cui la Regione Abruzzo, grazie anche alla presenza del consigliere regionale Lorenzo Sospiri, ha innanzitutto tentato di capire se esisteva un’alternativa possibile per spostare le antenne da San Silvestro in una sede più compatibile rispetto alla presenza antropica, ossia non ricorrendo a zone comunque urbanizzate, ma piuttosto trasferendo il servizio su una piattaforma marina. Con l’università sono state effettuate verifiche di tipo elettromagnetico, anche per accertare eventuali effetti sulla fauna ittica, quindi sono state eseguite prove sul broadcasting, per accertare quali disagi avrebbe arrecato l’operazione in termini di ricezione del segnale sulla costa da parte degli utenti.
Gli studi condotti hanno confermato la fattibilità della proposta. Non solo: sulla costa ci sono già delle piattaforme off-shore utilizzabili, della grandezza di oltre 600 metri quadrati. L’ipotesi messa a punto prevede il posizionamento delle antenne a una quota di circa 100 metri dal livello del mare per garantire una completa copertura del servizio. La conclusione dello studio dimostra chiaramente che con la delocalizzazione su piattaforma off-shore verrebbe risolto il problema dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, passando da una situazione da trattare con riferimento ai limiti di esposizione e ai livelli di attenzione al pieno raggiungimento degli obiettivi di qualità. Grazie alla distanza dalla costa di alcuni chilometri non sono significativi gli effetti dovuti alla presenza della superficie marina sulla copertura radio e soprattutto grazie alla ridotta entità dello spostamento del sito di broadcasting rispetto alla collocazione originaria non sono rilevanti le variazioni relative all’interferenza prodotta.
Dunque l’ipotesi di delocalizzazione su piattaforma off-shore appare, dal punto di vista radioelettrico, compatibile con il Piano Nazionale di Assegnazione delle frequenze; dal punto di vista dell’utente la delocalizzazione comporterebbe limitati disagi per alcune zone circoscritte, con la scarsa necessità di un nuovo puntamento delle antenne televisive domiciliari. Infine si tratta di un trasferimento perfettamente compatibile con l’introduzione del sistema digitale. Lo scorso 27 luglio lo Studio di fattibilità è stato messo in rete sul sito della Regione Abruzzo, per essere scaricato e consultato da tutti i cittadini che, tra l’altro, hanno trovato anche una scheda per presentare eventuali osservazioni o dare contributi. Dopo circa dieci giorni la Regione Abruzzo ha preso in esame lo studio integrato con le tre osservazioni pervenute, tutte favorevoli alla delocalizzazione e stamane è stata approvata una delibera di giunta regionale ad hoc ratificando il progetto stesso.
Oggi ringrazio il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il consigliere Sospiri e il Presidente del consiglio Regionale Pagano per l’impegno assicurato per il ‘caso’ San Silvestro, un impegno che, in pochi mesi, ci ha permesso di compiere un passo storico per la nostra città iniziando un percorso che in breve tempo dovrà ora condurci alla delocalizzazione degli impianti. Venerdì prossimo, 17 settembre, con l’assessore al Patrimonio Eugenio Seccia, porteremo la delibera a Roma, presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, e la consegneremo, con il progetto, all’ingegner Troisi, Responsabile del Piano Nazionale di assegnazione delle frequenze. Il vertice era già stato fissato nelle scorse settimane, ora porteremo con noi la delibera con la quale la Regione ha indicato chiaramente la futura localizzazione degli impianti radiotelevisivi. All’ingegner Troisi chiederemo ufficialmente di inserire la piattaforma off-shore nel Piano di assegnazione delle frequenze. Tra l’altro l’intera procedura beneficerà anche del passaggio al sistema digitale che in Abruzzo è previsto per gli inizi del 2011”.

1 commento:

enzo appignani ha detto...

raramente ho letto un mare di idiozie così clamorose come questa della delocalizzazione degli impianti dal sito di san silvestro operante sin dal 1954 quando ancora non c'era l'abusivismo edilizio che ha poi contraddistinto l'area collinare sud pescarese negli anni 70 e successivi.
a parte il problema alimentazione elettrica dei tralicci che trovo secondario il primo problema è che tutti gli impianti saranno corrosi ogni 3 mesi dalla salsedine e dalle intemperie. già immagino tecnici e/o editori radiotv con pattini, pedalò, pilotine, ecc andare a riaccendere o a sostituire i dipoli o le direttive iperarrugginite col mare forza 7...
il problema delocalizzazione antenne si risolve alzandole. torino ed ancona i cui siti sono notevolmente più freqentati da antenne hanno risolto e stanno costruendo torri da 140 metri.
perchè ancora e torino si e pescara no?
le emittenti si sono costituite in consorzi.
esiste il progetto di una torre alta 140 metri su un'area verde di san silvestro che illuminerebbe da vasto a san benedetto del tronto. la torre renderebbe nulli le emissioni 6 volt/metro che oggi sono l'aspetto negativo del problema, fermo restando che non è stata sancita da nessun organismo scientifico l'equazione inquinamento elettromagnetico malattie (cancro, leucemie, ecc) visto che uno studio a conversano (bari) non ha dimostrato questo nesso.
evidentemente il progetto del tecnico scalpelli non piacerà a qualcuno ma è ovvio che la delocalizzazione in mare sia una gigantesca boutade e la figura che faranno coloro (leggi i politici di centrodestra) che oggi promettono ciò (e che ho votato) sarà davvero deleteria con perdita di credibilità epocale.
saluti a tutti,
enzo appignani.