16 marzo 2012

Wahwah: il telefono, la tua Webradio musicale e social


Quelli di "disco volante" (sì, la società si chiama proprio così) sono rimasti abbastanza silenziosi sin dalla fondazione della startup, avvenuta a Berlino nel 2010. A metà del 2011 esce la loro prima applicazione Wahwah ONE - oggi, con il lancio negli USA Wahwah.fm - che in questi giorni è stata intercettata da quelli di Evolver.fm, l'osservatorio avanzato sulle nuove applicazioni musicali, ripresa da Gizmodo e da una tonnellata di altre testate online fino ad arrivare all'infallibile occhio di Francesco Delucia che me l'ha puntualmente segnalata.
Che cosa è Wahwah? Gli sviluppatori berlinesi hanno concepito una specie di Foursquare della musica, realizzando una applicazione iPhone che permette in sostanza di diffondere in streaming i brani musicali che state ascoltando in quel momento. L'ascolto ovviamente può essere reciproco perché con la stessa app potete sintonizzarvi sugli streaming degli altri membri della community, sia scegliendoli tra quelli più vicini a voi geograficamente, sia andando a esplorare quello che le altre "stazioni radio ambulanti" stanno trasmettendo. Al sistema ci si può iscrivere anche con il proprio account su Facebook, quindi tutta questa attività finisce anche sul social network. Un bel modo per capire quali sono le canzoni più ascoltate in determinati gruppi sociali, nazionali, anagrafici.
Wahwah.fm afferma di lavorare in stretta collaborazione con le società che tutelano i diritti di autore e non si configura come un servizio on demand ma piuttosto come una piattaforma per Webradio personali. All'inizio questo servizio era agganciato alla piattaforma Soundcloud, ma adesso mi pare di capire che la playlist da trasmettere può essere costituita da brani che risiedono sul vostro iPhone. Un sistema di riconoscimento del brano agisce tuttavia da filtro e a volte impedisce di caricare in playlist un titolo che non è stato approvato per la "messa in onda". Il modello di diffusione dei brani è completamente centralizzato. Lo stream musicale non parte dal vostro telefono, anche perché sarebbe un bel bagno di sangue con le spese di connettività. I brani delle vostre playlist personali vengono identificati, "matchati" con quelli residenti sui server di disco volante e diffusi in streaming da lì. In questo modo la società tedesca ha anche uno stretto controllo su quali brani sono effettivamente eseguibili e quali no. Comunque sul blog di Wahwah.fm trovate una esaustiva FAQ.
Wahwah.fm per ora è disponibile solo in Germania e Stati Uniti ma con una id americana sull'iTunes Store sono riuscito a scaricarla sul mio iPhone (vedi immagine in alto a sinistra). Il funzionamento è abbastanza facile e nel giro di pochi secondi mi sono ritrovato ad ascoltare le playlist di utenti Wahwah di mezzo mondo. Non avendo brani musicali conservati sul mio telefonino non sono ancora in grado di dirvi come funziona il meccanismo di creazione della playlist personale. Di fatto il concetto di streaming personalizzato non è nuovo, ci sono altre app che ci permettono di "trasmettere" via Web programmi autoprodotti o addirittura corrispondenze live. Tante altre applicazioni consentono invece di condividere, per esempio attraverso Facebook o su Skype, le informazioni sui brani ascoltati in un dato momento. Con Spotify & C. su Facebook sono arrivati anche i canali musicali condivisi. Ma l'approccio adottato dagli sviluppatori berlinesi, "sette appassionati di musica all'ascolto degli AC/DC", è molto cool e soprattutto immediato. Magari potrebbe imporsi proprio come quello che dice di essere: un Twitter della musica.

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