17 luglio 2012

Enti inutili: il decreto cancella la nostra memoria discografica

Il Decreto legge 95 (la famigerata "spending review" - a questo link il decreto legge), fra i molti tagli e razionalizzazioni, prevede anche la soppressione dell'Istituto centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi - l'ex Discoteca di Stato. Il provvedimento sta scatenando l'indignazione del mondo della cultura; L'Associazione Italiana Biblioteche ha espresso «contrarietà e preoccupazione» in merito. «L'istituto - si legge nel comunicato - sin dal 1928 raccoglie e conserva la documentazione sonora e audiovisiva nazionale che costituisce la memoria storica orale del nostro Paese (mezzo milione di supporti)». L'AIB ha chiesto al ministro Ornaghi un incontro per presentare un progetto per una Biblioteca Nazionale d'Italia che comprenda le due biblioteche nazionali di Roma e Firenze, l'Istituto Centrale per il Catalogo Unico, l'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi e l'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario. Sotto, il testo dell'appello diffuso in rete, tratto dal sito de "L'Unità". Per sottoscriverlo, basta inviare una mail all'indirizzo nonchiudiamoicbsa @ yahoo . it con nell'oggetto "Sottoscrizione appello" e nel testo nome e cognome o nome dell'istituzione, ente o associazione che si rappresenta.
Per farvi un'idea della ricchezza dei fondi custoditi dall'Icbsa potete fare riferimento al sito dell'Archivio del Novecento (che profeticamente pubblica in prima pagina la canzone dei Doors "The End"). Istituzioni come questa (ex "Discoteca di Stato") ce ne sono in tutte le nazioni civili. Le fonoteche, gli archivi multimediali, preservano una parte importante della nostra memoria, la ritrasmettono, le tramandano, sono un investimento per il nostro futuro. Chiuderli è come chiudere noi stessi in una insulsa gabbia di presente, questo grigio presente. È vero che di questo passo non ci libereremmo mai di alcun ente inutile, ma qualche distinzione, qualche priorità dovremo pure darcela. Che cosa stiamo difendendo, il nostro benessere inteso in senso ampio e nobile, o la nostra capacità di acquisto? Di acquistare che cosa in questo deserto dello spirito? Mai, dico mai una volta che si risparmi sulle cartucce e i bombardieri dei nostri soldati. E che cosa stanno difendendo loro? La nostra libertà di morire di tristezza e oblio?



Il testo dell'appello

L'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (ICBSA) è stato soppresso con il decreto legge 95 del 6 luglio 2012

L'Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi (ICBSA), già storica Discoteca di Stato- Museo dell'Audiovisivo, non c'è più

CI CHIEDIAMO

Perché nel testo di un dispositivo legislativo finalizzato a reali risparmi a livello nazionale viene espressamente nominato un Istituto storico, unico nel nostro paese, che non ha auto blu, non effettua alcuno spreco di denaro pubblico, con un budget ridotto a livelli di sussistenza?

Perché contemporaneamente si ritiene di istituire un nuovo organismo di Istituto Centrale Sperimentale di cinematografia i cui costi prevedibili saranno incomparabilmente maggiori per le pubbliche finanze e che nulla hanno a che vedere con la tutela e la valorizzazione della nostra memoria sonora ed audiovisiva?

Perché il Ministero per i Beni e le Attività Culturali negli ultimi 10 anni ha promesso uno sviluppo dell'ICBSA (già Discoteca di Stato-Museo dell'Audiovisivo) spendendo milioni di euro per la nuova sede dell'Istituto a Palazzo della Civiltà Italiana all'EUR e ne cancella oggi le attività in modo immotivato ?

Perché non si considerano le funzioni, le competenze e le iniziative svolte dall'Istituto Centrale, tutte verificabili e riconosciute, ed alcune delle quali essenziali come il Deposito Legale dei beni sonori ed audiovisivi (L. 106 del 2004)?

Perché si annullano decine di collaborazioni con università, enti ed istituzioni culturali, anche a livello internazionale, a cui l'ICBSA ha sempre dato una disponibilità istituzionale, culturale e civile non comuni ?

Perché dimenticare uno straordinario patrimonio di quasi 500.000 supporti che mai come oggi riveste una specificità e un interesse, peraltro segnalato, a suo tempo, anche dall'Unesco nel progetto Memoria del mondo"?

Chi e come assolverà ai compiti di tutela e valorizzazione del patrimonio sonoro ed audiovisivo vista la soppressione dell'Istituto e la legittima vocazione cinematografica del nuovo Istituto Centrale?

Sono alcune domande per le quali si attende una risposta.

La convinzione è che la soppressione dell'ICBSA sia un nuovo, grave colpo alla conservazione della memoria ed alla diffusione della cultura nel nostro Paese.

Sottoscrivere questo documento sarà un aiuto per richiedere la revisione del decreto di soppressione

PER SOTTOSCRIVERE L'APPELLO INVIATE UNA E-MAIL ALL'INDIRIZZO:
nonchiudiamoicbsa(at)yahoo(dot)it
CON SUBJECT "SOTTOSCRIZIONE APPELLO" E NEL TESTO NOME E COGNOME O NOME DELL'ISTITUZIONE, ENTE, ASSOCIAZIONE CHE SI RAPPRESENTA

Nessun commento: