25 ottobre 2012

La BBC nel 1935, gloria di un passato che non torna. Neppure nel governo della cosa pubblica.

BBC Voice of Britain è un film propagandistico realizzato dal General Post Office nel 1935 da cui emerge già la mitologia che durante la successiva guerra mondiale e fino ad almeno gli anni '80 del XX secolo circonderà l'ente radiotelevisivo pubblico del Regno Unito. La scheda preparata dal British Film Institute parla dei numerosi personaggi - Shaw, Chesterton, Wells - che diedero il loro contributo alla roboante descrizione della voce ufficiale, che grazie alla miracolosa tecnologia della radio riusciva a giungere nei più reconditi angoli dell'Impero.


E' curiosa questa rappresentazione visuale di un mezzo che allora era quasi certamente meno diffuso del cinema, ma che aveva un peso politico non meno importante e poteva contare su una immediatezza e una pervasività che il cinema poteva solo sognare (in quegli anni si sperimentava già la televisione).
I 75 e più anni trascorsi si sentono tutti. Pochi giorni fa il BBC World Service annunciava la terza fase della strategia di riduzione dei costi che porterà a altri 73 licenziamenti nella divisione internazionale della BBC. Sembra che ulteriori ridimensionamenti delle trasmissioni in onde corte seguiranno a brevissimo, anche se dai primi dettagli relativi alla stagione B2012, quella che per le emittenti internazionali inizia a fine ottobre, non sembrano ancora esserci variazioni rispetto ai programmi già abbondantemente falcidiati dopo l'arrivo del nuovo governo britannico. 
In questo senso i cambiamenti subiti dalla BBC intesa come ente radiotelevisivo di Stato, finanziato con i soldi dei contribuenti, sono davvero epocali e secondo alcuni commentatori rappresentano un segnale di resa di quella stessa politica che nel 1935 utilizzava la radio anche per autoglorificarsi. Non è successo che la politica rinunciasse alla propaganda di sé stessa, anzi. I servizi pubblici vengono affossati proprio perché non sono più una categoria di spesa produttiva dal punto di vista dei nostri amministratori. Che oltretutto diffidano di una radio pubblica troppo coraggiosa. Ho trovato molto eloquenti le parole con cui un appassionato della radio americano, John Figliozzi, commenta la notizia relativa agli ulteriori tagli al budget dell'ex-glorioso World Service: 


E' tutta una questione di risorse da distribuire e priorità e sfortunatamente qui [figliozzi parla degli Stati Uniti, ma il "qui" vale un po' dappertutto] come in Gran Bretagna, i nostri leader si stanno dimostrando drammaticamente incapaci di affrontare il problema dell'accumulazione di enormi fortune da parte di un numero molto ristretto di individui e organizzazioni, andando così a vanificare il contratto sociale che dalla fine della seconda guerra mondiale ha portato a una autentica prosperità su scale sinora sconosciute (sebbene non realmente universali). Ci sarebbero risorse in abbondanza da recuperare e amministrare nell'interesse del mantenimento e dell'estensione di quel contratto sociale. Solo che tali risorse restano appannaggio di poche mani, molto spesso sbagliate - mentre il contratto sociale che ha consentito la realizzazione di pubbliche istituzioni del calibro della BBC viene unilateralmente riscritto da una classe oligarchica relativamente ristretta, ma capace di comperarsi i governi pseudo "rappresentativi" che dovrebbero invece tenerla a bada.

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