05 settembre 2013

Chiude la US Space Fence, i militari americani rinunciano al radar che sorveglia le orbite

Mancano i soldi per gli esperimenti di dubbia utilità, persino nelle ricche (un tempo) tasche dei militari americani. Che dopo aver chiuso i battenti su Haarp, l'antenna per "manipolazioni" ionosferiche che avrebbe dovuto consentire di comunicare con i sottomarini ma è servita soprattutto per alimentare una inesauribile vena di ridicole teorie complottarde, ora è la US Space Fence a dovere arrendersi davanti alla crisi. Il generale William Shelton, comandante dell'Air Force Space Command, ha ordinato lo smantellamento del "reticolato spaziale", un lunghissimo sistema di antenne dislocato in diverse postazioni e destinato al sorvegliamento degli oggetti orbitali. Il cosiddetto Air Force Space Surveillance System opera con tre impianti di trasmissione e sei di ricezione. Sostanzialmente si tratta di un radar che opera intorno ai 216 MHz in banda areonautica e analizza l'eco degli oggetti che volano nei cieli. Peccato che il budget del Pentagono, attualmente in revisione, non sembra in grado di assicurare i fondi necessari per i lavori di manutenzione e ammodernamento delle nove stazioni, che risalgono ormai agli anni '60. La Space Fence è in grado di identificare oggetti a 24 mila chilometri di distanza e fornisce informazioni molto utili a una migliore gestione del grosso problema dei detriti spaziali, a quanto sostiene la testata specializzata SpaceNews. Anche la NASA per esempio si occupa della questione dei detriti utilizzando una serie di radar oltre alle osservazioni orbitali. Il centro più importante per queste ricerche a terra è l'Haystack Radar del Lincoln Lab del MIT, un radar attivo sulle frequenze della X Band. Analoghe strutture sono presenti in Europa, vedi il caso del radar VHF "GRAVES", realizzato in Francia. Qui trovate una breve rassegna di questi radioosservatori della colonizzazione nello spazio compilata da un esperto dell'ESA.

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