17 novembre 2013

Il ciclo solare numero 24 vicinissimo al massimo. Mai così debole nell'ultimo secolo.

Da un po' di tempo la stampa generalista di tutto il mondo si occupa molto di attività solare. Un interesse che dal punto di vista giornalistico non trovo del tutto giustificato, ma che non può che farmi piacere. Un recente articolo del Wall Street Journal, "Strange doings on the sun" ha ispirato moltissime altre testate a occuparsi del massimo del ciclo solare in corso - il 24esimo nella numerazione degli scienziati solari. Un massimo molto "minimo", addirittura il meno intenso registrato dai primi del novecento a oggi. Il segno distintivo di un massimo solare non è solo rappresentato dal numero di macchie che appaiono sulla superficie della stella, ma da un fenomeno magnetico massivo che investe la polarità del campo magnetico del sole. Ogni undici anni circa questa polarità si inverte e i poli geografici cambiano il segno magnetico. La prima notizia dell'imminenza di questo "rivoltamento" è arrivata alla fine di agosto dalla NASA, che ha prodotto anche un filmato illustrativo:



Il sole è talmente esteso rispetto a noi, che il meccanismo di inversione della polarità, la cosiddetta dinamo solare, non procede in modo repentino e uniforme. Ai due poli magnetici del sole il cambio avviene fuori sincrono e in un arco di tempo che può durare più di un anno. In questo momento, per esempio, il polo nord ha già cambiato la sua polarità magnetica e il sole si trova a essere una strana combinazione di due monopoli fusi insieme (la compensazione avviene sommando tutti i fenomeni su scala locale). Ma secondo la NASA ci sono tutti i segni di un possibile completamento del processo da qui alle prossime settimane. Nel periodo di inversione si verificano turbolenti cambiamenti anche nel "lenzuolo" di corrente elettrica generata dal movimento del sole immerso nel suo campo e questa corrente a sua volta può interagire con il sistema terrestre. Alcuni ipotizzano anche possibili influssi sul nostro clima, che in questo caso potrebbero anche compensare, in parte (anche se non arrestare), il surriscaldamento globale.
Per chi ascolta la radio l'attività solare e il suo influsso sulla ionosfera è molto importante anche su scale temporali molto brevi, la regola generale è che la propagazione sulle frequenze più alte delle onde corte può trarre molti benefici dalla forte attività, mentre viceversa un sole tranquillo è più amico dei segnali che si propagano nelle frequenze basse e nelle onde medie.

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