07 settembre 2014

La principessa spia che trasmetteva in Morse dalla Parigi occupata

Martedì PBS manderà in onda una docufiction dedicata alla figura di Noor Inayat Khan, la figlia di un notabile indiano musulmano che partecipò alle operazioni SOE dello spionaggio britannico durante la Seconda Guerra mondiale. Tra il 1943 e il 1944, gli anni cruciali in Europa, Noor era dislocata a Parigi e aveva il compito di raccogliere e ritrasmettere via radio le informazioni prodotte dalla rete spionistica britannica e le richieste della resistenza. Sfuggì una prima volta alla cattura quando l'intera rete venne tradita dai doppiogiochisti e annientata, ma alla fine venne arrestata anche lei, torturata e deportata a Dachau, dove fu uccisa. Di "Enemy of the Reich", questo il titolo del film, si parla in questa intervista della NPR al produttore esecutivo, Alex Kronemer. Questa invece è la pagina ufficiale di questa interessante produzione della Unity.



Alla coraggiosa radio-operatrice e ad altre agenti del SOE si ispira il racconto di Elizabet Wein, "Nome in codice Verity", recentemente tradotto da Giulia Bertoldo per Rizzoli (a proposito, so che è già impegnata con un nuovo lavoro, quello di una stella nascente della letteratura young adult mondiale). Qualche anno fa, la scrittrice e storica indiana Shrabani Basu ha scritto su Noor, una biografia, "Spy Princess". Ma di lei si è occupato anche Jason Porath, un illustratore della DreamWorks che su Tumblr cura uno stranissimo blog-fumetto dedicato alle Principesse reiette. NPR ha intervistato anche lui a proposito degli strani personaggi femminili che ogni settimana vengono presentati attraverso una tavola. Come vedete nel disegno di Parath, Noor è raffigurata mentre trasmette i suoi messaggi, forse con un apparato portatile "Paraset" in dotazione allo spionaggio inglese.


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