01 settembre 2014

Podcast e streaming su grande schermo, con Chromecast la tv fa da Internet Radio

«Guarda che NPR One, la nuova app per l'accesso ai contenuti di National Public Radio attraverso gli smart devices, ha appena aggiunto il supporto di Chromecast. Anche Watch ABC  adesso può fare screencasting verso dispositivi Google, bisognerebbe scriverlo.» È più o meno questo il messaggio che Francesco Delucia mi ha mandato qualche giorno fa. Già, Chromecast...  Intanto partiamo subito col dire che NPR One è la nuova app che mette insieme le trasmissioni e i podcast del circuito National Public Radio in un collage molto personalizzato di notizie locali e internazionali, contenuti tematici e argomenti specializzati legati a particolari località o interessi. È una app disponibile per Android e iOS e può tranquillamente essere usata per ascoltare i programmi NPR in diretta o differita, direttamente sullo smartphone o dallo smart verso una molteplicità di dispositivi, in particolare, se avete la versione Android e un dongle Chromecast, il televisore HD. 
La notizia di NPR One e Chromecast interessa gli appassionati di radio e podcast proprio perché queste nuove tecnologie di "screencasting o mirroring" (la riproduzione sullo schermo e l'altoparlante del televisore di contenuti audio e video che appaiono sullo schermo o sull'uscita audio dello smartphone), oltre a offrire nuove modalità di fruizione, rendono ancora più flessibile la già ricca pletora di contenuti e servizi tipica della nuova generazione di set top box ibridi, connessi alla rete. Spesso - cosa più importante - senza le limitazioni geografiche o di copyright che impediscono ancora di accedere dall'Italia, senza trucchetti di mascheramento dei proxy, all'offerta Netflix su set top box Roku (che di Netflix è uno spin-off).
Il dialogo tra il nostro smartphone e il televisore è una ricetta che prevede alcuni ingredienti fondamentali da amalgamare: il dispositivo HDMI da connettere alla Tv; i protocolli con cui lo smartphone/tablet dialogherà o si integrerà con questo dispositivo; e infine le eventuali app che come NPR One controllano questo dialogo e gestiscono i contenuti da inviare verso il televisore. 
Tutte queste tecnologie che permettono di consumare in modo sempre più alternativo anche i contenuti sonori, siano essi il brano musicale in streaming, il programma radiofonico, o il podcast. Cerchiamo di vedere come (un piccolo disclaimer: io una chiavetta Chromecast ce l'ho ma non l'ho ancora potuta provare, senz'altro vi saprò dire). 
Stiamo parlando di Google Chromecast - e al suo uso in ambito Internet radio vi suggerisco anche questo post di Radiosurvivor -  ma in realtà il panorama è probabilmente destinato a popolarsi di alternative. NPR One è disponibile anche in versione iOS in versione Airplay per Apple TV ma è già possibile trovare online dongle made in China compatibili con il protocollo di screencasting Miracast (anche Belkin sta lavorando su questo protocollo e la stessa Microsoft avrebbe in cantiere una chiavetta) e Roku Streaming Stick può essere utilizzato per fare del "videocasting" dallo smartphone con servizi come YouTube. 
Quanto alle app che permettono di gestire i contenuti, a parte NPR One, due recenti aggiunte all'universo Chromecast sono Pocket Casts di ShiftJelly, DoggCatcher e Podcast Addict (quest'ultima ha il vantaggio di essere free, il pagamento serve solo per rimuovere la pubblicità della versione adware). Per il casting delle stazioni radio ricevute in streaming una app interessante sembra essere Audials Radio, che tra l'altro si vanta di essere l'unica app Android compatibile con AirPlay (la cosa andrebbe approfondita). TuneIn e VLC starebbero lavorando a versioni Android compatibili con Chromecast  ma neppure le piattaforme musicali streaming se ne sono rimaste ferme. Spotify non offre ancora ufficialmente il supporto a Chromecast. Fino a poco tempo fa esisteva la scorciatoia di Spoticast, ma sembra che sia stata rimossa da Google Play. Deezer ha appena annunciato il supporto del dongle televisivo di Google mentre Rdio invece, insieme a Pandora, è inserita nella vetrina delle app Chromecast ufficiali, insieme a Google Play Music, Songza, RealPlayer Cloud. Chromecast si sta lentamente integrando anche con l'universo dei contenuti che risiedono sui media server e su dischi NAS in rete locale. Un esempio interessante è la app AllCast che offre un ponte verso Chromecast dai media server DLNA. Col tempo mi aspetto che il sistema messo a punto da Google diventi una grande piattaforma per la condivisione dei contenuti di Internet sul televisore e considerando il connubio radio-Internet è facile immaginare l'arrivo di soluzioni di Internet radio su Chromecast sempre più evolute.

Per chi volesse continuare la lettura ho cercato di elaborare qualche altra informazione di contesto.
Il modo di ascoltare la musica e la radio (o meglio i contenuti radiofonici) sta cambiando rapidamente e mi rendo sempre più conto che dopo l'autoradio - il dispositivo con cui la maggior parte dei normali utenti della radiofonia (non parlo di appassionati di segnali lontani e onde corte) si relazione con questo mezzo - è lo smartphone ad acquistare sempre maggiore centralità. Un esempio? Su Facebook frequento le pagine del gruppo FM-World Talkmedia e sto notando che molti di coloro che amano seguire le evoluzioni della banda degli 88-108 ormai si serve di telefoni Android per ricevere i segnali via radio o direttamente in streaming. La centralità dello smartphone presuppone però dei cambiamenti radicali anche alla periferia, come che dire che quando cambia l'hub, il mozzo, cambiano anche i raggi e il cerchione della ruota. 
In passato la radio era il tipico apparecchio che bastava a se stesso, come del resto il televisore. Poi sono arrivati gli impianti hi-fi e gli intenditori di musica hanno cominciato ad apprezzare l'abbinamento tra "tuner" FM e "ampli" e casse ad alta fedeltà. Analoga evoluzione, dal DVD fino ai set-top box ibridi connessi a Internet, ha avuto il nostro rapporto con il televisore: quindici, venti anni fa ha cominciato a imporsi il concetto di home theatre, e anche lo schermo televisivo è diventato un terminale attraverso il quale consumare non solo i normali programmi trasmessi dalle tv terrestri o satellitari, ma anche video musicali, film a noleggio e molto altro. 
Con l'era dei set top box ibridi, nati per ampliare la normale offerta di un set top box televisivo (terrestre, satellitare o via cavo) con i contenuti prelevati direttamente dalla Rete, Internet ha cominciato ad avere una importanza crescente. Fino ad avere oggi una varietà di content provider - i più importanti dei quali sono americani e sono ancora focalizzati sul mercato USA ma in netta ascesa anche in Europa: Apple iTunes con Apple Tv, Netflix con il suo spin-off Roku, Amazon con il recente Amazon Fire. Sono fornitori che vanno oltre quelle che sono state finora le tipiche offerte degli operatori di Internet-TV, e abbinano offerte di video, musica, gaming che transitano su protocollo IP direttamente verso il televisore tramite un dispositivo HDMI capace di interfacciarsi con la rete fissa o wireless. Dispositivi che come abbiamo visto con Chromecast diventano sempre più piccoli e compatti.  Proprio perché smartphone e tablet si identificano sempre di più con il nostro modo vivere e consumare la multimedialità, tutto comincia a ruotare intorno a questi due oggetti, che non a caso servono anche da telecomandi evoluti per le piattaforme dei contenuti in streaming. Tale convergenza è facilitata anche dallo standard Wi-Fi e da altri protocolli, wireless e no, che servono a instradare i contenuti direttamente dallo smartphone al televisore o altri sistemi di riproduzione audio/video. Chromecast è in pratica uno di questi protocolli, insieme per esempio a AirPlay di Apple, ma come si vedrà non sono i soli.
Partiamo per esempio dai protocolli utilizzati per il vero e propro screencasting dello smartphone sul televisore, che includono oggi diversi flavour principali. Il protocollo storico è sicuramente Apple AirPlay, che però è molto limitato al mondo Apple (iPhone, iPad, Apple Tv) e ai pochi dispositivi hi-fi compatibili. Abbiamo poi la risposta di Microsoft e altri costruttori a AirPlay: si tratta del protocollo Miracast, un sistema di cui esistono diverse implementazioni (spesso note con altri nomi come Samsung AllShare Cast, o SmartShare di LG) poco interoperabili tra di loro. Anche Intel è presente in questo campo con WiDi, associato al suo Wi-Fi Direct. E infine è arrivato Chromecast, con il suo dongle a basso costo (sotto i 40 euro) su cui vale la pena concentrarsi. Qui purtroppo dobbiamo fare una precisazione necessaria ma che può portare confusione. A differenza di AirPlay, che utilizza Wi-Fi per instradare audio/video tra due dispositivi AirPlay, Chromecast non "trasporta" alcunché (solo recentemente ha aggiunto autentiche funzionalità di screencasting). Il sistema si basa piuttosto sulla possibilità di sincronizzare tra loro la riproduzione su smartphone/tablet Android  e su dongle Chromecast. La nuova app NPR One funziona in questo modo, sintonizzandosi con lo smartphone su un podcast per poi passare la palla a Chromecast che si collega in rete e riproduce lo stesso contenuto sul televisore. Per un approfondimento su questi sistemi trovate un articolo dettagliato su HowTo Geek. Solo recentissimamente, si è detto, Chromecast e i nuovi Google Play Services 5.0 introducono una autentica modalità di screen mirroring, riservata però ai dispositivi smartphone basati su Android KitKat o Android L, in pratica solo certi Nexus e i terminali Google Play Edition come il Samsung Galaxy S4. Un altro articolo di Android Central spiega come configurare il display mirroring appena inaugurato anche in ambito Android. 
In tutto questo discorso non faccio volutamente rientrare ciò che riguarda in modo specifico il mondo dell'audio ad alta fedeltà e in particolare i sistemi che servono per instradare il suono da un dispositivo come lo smartphone, o anche una Internet radio, verso un sistema di riproduzione sonora. Apple AirPlay è forse l'unico protocollo che si adatta anche ad applicazioni puramente hi-fi, con alcuni prodotti compatibili. Ma sul mercato sono presenti diverse alternative come lo stesso Bluetooth, o sistemi proprietari come Caskeid e Bluetooth Caskeid, tecnologia di sincronizzazione dell'audio per sistemi di casse distribuiti in "multiroom" sviluppata da Pure società di Imagination Technologies, nota per le sue radio Dab e ora sul mercato con le sue casse wireless Jongo. Oppure Sonos, o anche Bose. Più recentemente sono spuntati sistemi aperti come Play-Fi di Dts, che insegue il successo di Sonos, ma c'è anche Qualcomm che ha appena lanciato Allplay. E infine piattaforme streaming come Spotify, con Spotify Connect stanno cercando di coinvolgere i costruttori nel creare un ecosistema di altoparlanti wireless e altri dispositivi compatibili con il sistema Spotify Connect (qui alcuni esempi di questi brand). Mi fermo qui, rimandandovi ai post successivi, per non rendere del tutto impossibile la lettura di un articolo già fin troppo denso di concetti e nomi.

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